HOT TOPICS  / Invasione russa in Ucraina Coronavirus Fit for 55 Energia Hge Agrifood
L'Ue all'Italia:
Basilica di San Pietro. L'Italia deve riscuotere l'Ici non versata dalla Chiesa tra il 2006 e il 2011 [foto: Wikimedia Commons]

L'Ue all'Italia: "Recuperare Ici non versata dalla Chiesa per attività economiche"

L'ordine di Bruxelles, che si adegua alla sentenza della Corte di giustizia. "Difficoltà non sufficienti per escludere la possibilità di ottenere almeno un recupero parziale dell'aiuto"

Bruxelles – Alla fine la Chiesa ottiene uno sconto, ma la tassa sugli immobili dovrà pagarla. La Commissione europea chiede all’Italia di recuperare gli importi Ici non versati tra il 2006 e il 2011 per tutti quegli immobili usati per attività economiche o commerciali. Bruxelles opera una distinzione tra strutture usate a fini non-economici e quelle usate a fini economici. Per le prime non scatterà alcun recupero, per le seconde sì. “Quando queste attività hanno una natura economica, il fatto che siano condotte da entità non commerciali non preclude l’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato”, chiarisce Arianna Podestà, portavoce dell’esecutivo comunitario per le questioni di concorrenza. Ora il governo dovrà adesso procedere ad una verifica “caso per caso” per mettersi in regola con l’Unione europea, comunque clemente.

La controversia sull’esenzioni Ici alla Chiesa si trascina ormai da oltre dieci anni. Nel 2012 la Commissione europea guidata da José Manuel Barroso qualificò come lesiva della concorrenza il regime agevolato concesso dall’Italia tra il 2006 e il 2011, poiché costituiva un vantaggio. Ma si decise di non intimare del recupero dell’aiuto contrario alla regole Ue in ragione di un sistema catastale non aggiornato e assenza di adeguate banche-dati. Questo avrebbe reso impossibile la riscossione, e la vicenda sembrò finire lì.

Nel 2018 la Corte di giustizia dell’Ue richiamò la Commissione ai suoi doveri di guardiana dei trattati, bocciando la decisione e condannando l’Italia al recupero degli aiuti. Oggi la Commissione si adegua. Conferma “l’esistenza di difficoltà per le autorità italiane nell’identificare i beneficiari dell’aiuto illegale”, ma giunge alla conclusione che “tali difficoltà non sono sufficienti per escludere la possibilità di ottenere almeno un recupero parziale dell’aiuto“. La Chiesa deve pagare l’Ici non versata, e l’Italia ora deve fare verifiche e riscossioni del caso.

ARTICOLI CORRELATI