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    Home » Economia » Ponte sullo stretto, Europarlamento pronto ai negoziati sull’inclusione del progetto nel corridoio scandinavo-mediterraneo

    Ponte sullo stretto, Europarlamento pronto ai negoziati sull’inclusione del progetto nel corridoio scandinavo-mediterraneo

    Adottato in sessione plenaria a Strasburgo il mandato per avviare i negoziati con gli Stati membri al Consiglio. Il primo round di confronto in agenda il 24 aprile

    Fabiana Luca</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@fabiana_luca" target="_blank">@fabiana_luca</a> di Fabiana Luca @fabiana_luca
    19 Aprile 2023
    in Economia
    ponte

    Matteo Salvini

    Bruxelles – L’Europarlamento è pronto ad avviare i negoziati con gli Stati membri sulla revisione della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), compresa l’inclusione al cosiddetto corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’ di un “ponte – collegamento fisso” tra Villa San Giovanni a Messina, Calabria e Sicilia. L’Eurocamera riunita in plenaria a Strasburgo ha confermato oggi (19 aprile) il testo approvato lo scorso 13 aprile dalla commissione trasporti (TRAN) ed ora è pronta ad iniziare i negoziati con gli Stati membri al Consiglio Ue per trovare un accordo politico sulla proposta della Commissione europea. Il primo round di confronto tra i due co-legislatori europei, mediato dalla Commissione Ue (in gergo ‘trilogo’) si terrà lunedì 24 aprile.

    Tra le altre cose, il testo adottato oggi in plenaria conferma l’emendamento proposto dalla Lega a Bruxelles per aggiungere al cosiddetto corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’, parte della rete per collegare i Paesi scandinavi al sud Italia, un collegamento fisso o un ponte per collegare Villa San Giovanni a Messina, la Calabria alla Sicilia. L’emendamento è accolto positivamente dall’Italia perché nei fatti spiana la strada alla proposta di includere il Ponte sullo Stretto di Messina nel regolamento finanziario del Meccanismo per collegare l’Europa, soprattutto in vista delle future revisioni. Il tema è caro all’Italia, che cerca un impegno da parte di Bruxelles per finanziare il progetto di costruzione del Ponte.

    A poche settimane dall’insediamento a Palazzo Chigi, il vicepremier Matteo Salvini ha da subito rilanciato a Bruxelles il tema mai passato delle grandi opere e della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per mettere l’isola in collegamento diretto con il resto della Penisola e con il resto d’Europa. Chiedendo a Bruxelles, in sostanza, risorse per finanziare il progetto e sperando di aprire i cantieri dei lavori già entro due anni. La Commissione europea non ha mai negato che l’idea di un collegamento che attraversi lo stretto di Messina è già parte della rete transeuropea dei trasporti in quanto considerato un “collegamento essenziale”, dicendo di essere disposta a finanziare una parte degli studi di fattibilità di fronte a un progetto solido da parte dell’Italia per collegare la Sicilia al resto della Penisola. Il sistema europeo delle reti di trasporti prevede in effetti già un collegamento che va dalla Scandinavia alla Sicilia, il cosiddetto ‘Corridoio Scandinavo-Mediterraneo’ citato dall’emendamento ma fino a ora un vero e proprio progetto di ponte sullo Stretto di Messina non è mai risultato tra gli interventi da fare.

    La proposta Ue e il mandato del Parlamento sul ponte sullo Stretto

    La revisione della rete dei trasporti Ten-t è parte centrale della proposta per una nuova mobilità sostenibile avanzata dalla Commissione europea a dicembre 2021, proponendo l’introduzione di nuovi standard e requisiti infrastrutturali e di sviluppo per i treni che la attraversano. Dalla velocità minima dei treni per trasporto passeggeri e merci ai tempi massimi di attesa alle frontiere di 15 minuti per il trasporto ferroviario di merci fino ad aumentare i punti di ricarica e sistema di rifornimento per i carburanti alternativi a basse emissioni.

    La Ten-t è la rete europea di ferrovie, vie navigabili interne, rotte marittime a corto raggio e strade che collega 424 grandi città europee con porti, aeroporti e terminali ferroviari. Bruxelles mette a punto un programma di miglioramento della rete in tre fasi: entro il 2030 dovrà essere completato il quadro della rete centrale TEN-T secondo gli standard TEN-T esistenti, ovvero l’elettrificazione della rete ferroviaria e la possibilità di farci circolare treni di 740 metri. A partire dal 2040 è previsto il completamento della rete centrale estesa secondo i nuovi standard introdotti con la revisione, come permettere ai treni per trasporto passeggeri di raggiungere i 160 km/h di velocità e i 100 chilometri all’ora per il trasporto merci. Si propone inoltre uno stato di buona navigazione per le vie navigabili interne.

    Tra i nuovi requisiti, anche l’aumento di punti di ricarica per carburanti alternativi  per automobili, furgoni e camion a 60 chilometri di distanza in ogni direzione entro il 2025 sulla rete centrale ed entro il 2030 per la rete centrale estesa e la rete globale. Fissata tra le priorità anche far leva sull’uso di tecnologie innovative come il 5G per far progredire ulteriormente la digitalizzazione delle infrastrutture di trasporto, aumentando ulteriormente l’efficienza e migliorando la sicurezza e la resilienza della rete. Entro il 2050, infine, la revisione prevede completamento dell’intera rete di trasporto transeuropea, comprese le sezioni all’interno la rete globale. La rete TEN-T attualmente non è completa, manca ad esempio il completamento del segmento che collegherà Torino e Lione attraverso la TAV, tanto discussa in Italia. Finché non sarà completa, un funzionario europeo chiarisce che la TAV al momento non sarà soggetta a questa revisione.

    Nella loro posizione negoziale, gli eurodeputati hanno ribadito la necessità di completare i principali progetti di infrastrutture di trasporto entro la fine del 2030 sulla rete centrale TEN-T ed entro la fine del 2050 su una rete globale incentrata in particolare sull’eliminazione delle strozzature e dei collegamenti mancanti e sul rafforzamento degli 11 coordinatori europei. Il Parlamento europeo sostiene inoltre linee ferrovie completamente elettrificate nella rete centrale TEN-T, circolanti con almeno 160 km/h di treni passeggeri e 100 km/h di merci, che potrebbero attraversare le frontiere interne dell’UE in meno di 15 minuti entro la fine del 2030. Infine, i deputati sostengono anche la richiesta avanzata dalla Commissione europea a luglio 2022, nel pieno della guerra di Russia in Ucraina, di escludere i progetti di infrastrutture di trasporto con Mosca e Minsk e il rafforzamento del partenariato con l’Ucraina e la Moldavia. Gli Stati membri al Consiglio Ue hanno adottato la loro posizione negoziale il 5 dicembre, ora dovrebbero iniziare i negoziati interistituzionali mediati dalla Commissione europea.

    Tags: ponte sullo stretto di messina

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