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La Commissione Ue ha speso 2,7 milioni in tre anni e mezzo per foto e video

La Commissione Ue ha speso 2,7 milioni in tre anni e mezzo per foto e video

Il commissario al Bilancio indica i costi per la copertura fotografica, ritenuta "essenziale per informare i cittadini". Una media di oltre 67 mila euro al mese da inizio legislatura

Bruxelles – Foto di rito di impegni istituzionali, immagini a corredo di articoli, video messaggi. La comunicazione della Commissione europea è sempre più centrale. Per stessa ammissione del commissario per il Bilancio, Johannes Hahn, “la copertura fotografica delle attività dei membri del collegio è essenziale per informare i cittadini sul lavoro della Commissione e garantire la trasparenza”. Da qui la necessità di ‘mettersi in tiro’ sempre e comunque, a prescindere dall’appuntamento. Tanto da ‘giustificare’ le spese generose per operatori e truccatori, costati fin qui oltre 2,7 milioni di euro.

Hahn offre il dettaglio dell’utilizzo di una parte del bilancio comune a dodici stelle. Risponde a un’interrogazione parlamentare che arriva dai banchi dei sovranisti euro-scettici. Da fine 2019 ad aprile 2023 la spesa totale per fotografi e truccatori è di 2.756.286 euro. La commissione von der Leyen ha preso funzioni l’1 dicembre 2019. In 41 mesi di attività questa voglia di apparire bene è costata, in media 67.226 euro al mese. Quanto abbia speso ogni singolo commissario non è dato saperlo, poiché dati in dettaglio non ve ne sono e lo stesso Hahn ammette di non averli a disposizione. Chiarisce, comunque, che in questa somma di fatture “non rientrano le spese per parrucchieri”, quindi pettinature e messe in piega per i ‘click’ di rito non rientrano nei costi operativi dell’esecutivo comunitario.

Ad ogni modo si chiarisce che gli investimenti compiuti sin qui per foto e video di qualità sono stati per il 95 per cento del totale in fotografi e tecnici video. Dunque la spesa risulta così ripartita: 2.618.471 euro per prodotti ai fini della comunicazione e la differenza, 137.815 euro, per il trucco che serve ai fini dei giochi di luce. Tutte queste voci di spesa includono “salari e costi di missione”. La Commissione europea dunque si fa bella, ma non è chiaro quanto, alla luce dei contribuenti, tutto questo potrà giocare a favore dell’immagine dell’Ue.

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