Bruxelles – Le devastanti alluvioni avvenute in Europa centrale e orientale si impongono nell’agenda dell’Unione europea. La plenaria del Parlamento europeo – dopo aver tenuto, mercoledì mattina, una discussione sul tema con il commissario europeo alla Gestione delle crisi, Janez Lenarcic – giovedì (19 settembre) ha approvato per alzata di mano una risoluzione sulle inondazioni in Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia in cui si chiedono più fondi per prevenzione e capacità di risposta ai disastri. E, nel tardo pomeriggio di giovedì, è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a intervenire: in viaggio verso Kiev, la numero uno dell’esecutivo Ue ha fatto tappa in Polonia – dove ha incontrato il primo ministro del Paese, Donald Tusk, il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, il primo ministro ceco, Petr Fiala, e Robert Fico, premier slovacco – e ha annunciato la possibilità di 10 miliardi di euro, disponibili con i Fondi di Coesione, per la ricostruzione.
Il testo approvato dagli eurodeputati esprime “insoddisfazione per i recenti tagli al bilancio del Meccanismo di protezione civile dell’Ue” e chiede “finanziamenti sufficienti e potenziati per aumentare la preparazione e migliorare lo sviluppo delle capacità, con particolare attenzione al prossimo bilancio pluriennale dell’Ue”. Inoltre, i deputati europei vogliono che il Fondo di solidarietà dell’Ue sia “commisurato al crescente numero e alla gravità delle catastrofi naturali in Europa” ed esortano la Commissione ad “accelerare la mobilitazione dei finanziamenti per i Paesi colpiti”. L’Aula chiede “che siano resi disponibili altri supporti tecnici e finanziari, come gli strumenti della politica di coesione” e che, nel lungo termine, ci siano “maggiori investimenti dell’Ue nella resilienza regionale e locale” così come che “la futura Politica di Coesione dell’Ue si concentri ancora di più sulla mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici”. Proprio in questo contesto, gli europarlamentari hanno puntualizzato di volere che la Commissione presenti rapidamente un Piano europeo di adattamento ai cambiamenti climatici, e hanno evidenziato la necessità di investimenti urgenti nella gestione delle inondazioni e nelle misure di prevenzione.
Da Strasburgo alla Polonia. In un punto stampa con i primi ministri, von der Leyen ha subito voluto dare rassicurazioni sulla vicinanza dell’Ue alle popolazioni colpite. “E’ un momento molto importante. Sono qui per riassicurarvi del fatto che l’Ue è al vostro fianco. Questo è il momento del bisogno, del disastro naturale e dobbiamo tutti stare insieme per superare la sfida. Per me è stato straziante vedere il disastro e la devastazione dell’alluvione. E dall’altro lato mi ha riscaldato il cuore vedere l’enorme solidarietà tra le persone dei vostri Paesi, i volontari che aiutano senza sosta notte e giorno. L’Ue è al vostro fianco”, ha affermato von der Leyen.
E ha poi affrontato il tema delle risorse in campo. “Naturalmente la domanda più urgente è se possiamo aiutare con finanziamenti per riparare e ricostruire. E abbiamo due fonti ed è molto importante che mobilitiamo tutto ciò che è possibile. Da un lato, c’è il Fondo di solidarietà, che possiamo usare per ricostruire infrastrutture, come strade, autostrade, ferrovie, ponti e ad esempio”, ha spiegato von der Leyen. “Ma penso che non sarà sufficiente, se vediamo l’enorme portata del disastro. Quindi abbiamo discusso che faremo un coraggioso passo avanti con i Fondi di Coesione: vi serve la massima flessibilità e velocità. Perciò mobiliteremo in un modo insolito i Fondi di Coesione: cioè nel modo in cui potete usare le risorse in modo molto flessibile – per quello di cui avete bisogno, per le specificità e per i luoghi danneggiati – e, in secondo luogo, come prefinanziamento”, ha continuato. “In terzo luogo, i Fondi di Coesione normalmente funzionano come co-finanziamenti, con finanziamenti degli Stati membri. Ma qui diciamo che è denaro europeo al 100% e che non ci sarà alcun co-finanziamento“, ha spiegato. “Questi sono tempi straordinari e servono misure straordinarie. A prima vista sono possibili 10 miliardi di euro da mobilitare dai Fondi di Coesione”, ha precisato in conclusione.