Bruxelles – Più che ‘Attenti al lupo’, ‘lupo, attento!’. È sempre più vicina la revisione dello status di protezione del predatore proposta dalla Commissione europea lo scorso dicembre, da specie “strettamente protetta” a “protetta”: gli ambasciatori degli Stati membri hanno dato oggi (25 settembre) il loro via libera. Ora la conferma dei ministri dei 27, riuniti domani per il Consiglio Ue Competitività, è una mera formalità.
L’adeguamento dello status di protezione “sarà un passo importante per affrontare le sfide poste dall’aumento della popolazione di lupi, mantenendo l’obiettivo di raggiungere uno stato di conservazione favorevole per la specie”, ha commentato Adalbert Jahnz, portavoce della Commissione europea. Con il declassamento a “specie protetta”, gli ormai 20 mila esemplari di lupo presenti in Europa usciranno dalla cerchia ristretta dei grandi carnivori tutelati dalla direttiva Habitat: l’orso bruno, il ghiottone, lo sciacallo dorato, la lince eurasiatica e la lince iberica, su cui vige il divieto di uccisione deliberata e di cattura, oltre che di deterioramento o distruzione dei loro siti di riproduzione e di riposo in tutti i territori dell’Ue.
In altre parole – spiegano fonti europee – agli Stati membri saranno concesse maggiori flessibilità per “affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità negli Stati che ne hanno necessità”. Più spazio per catture a abbattimenti, comunque già consentite dalla stessa direttiva Habitat, che – quando non bastano le misure di prevenzione o di riduzione dei rischi di predazione – prevede la possibilità di agire in deroga agli obblighi sui grandi carnivori.
A quanto si apprende, al Coreper (l’organo che riunisce gli ambasciatori Ue) l’Italia ha appoggiato la proposta, mentre si sono opposti solo due Paesi e altri quattro hanno scelto di astenersi. Non abbastanza per bloccare la decisione, presa a maggioranza qualificata. “Attendiamo l’approvazione formale da parte del Consiglio e poi l’Ue presenterà la proposta al Comitato permanente della Convenzione di Berna in tempo per la prossima riunione del Comitato, prevista per la prima settimana di dicembre”, ha annunciato ancora Jahnz.
La modifica della Convenzione internazionale di Berna sulla conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali europei, di cui sono parti l’Ue e i suoi Stati membri, è la “condizione preliminare per qualsiasi cambiamento nell’ambito del diritto comunitario”. Solo una volta modificato il trattato, la Commissione europea potrà procedere alla modifica del regime previsto dalla direttiva Habitat.
La Convenzione è basata sui dati scientifici disponibili al momento dei negoziati del trattato, nel 1979. Mentre la proposta della Commissione europea si fonda sulle “richieste che ci sono state fatte dalle autorità locali e nazionali – ha precisato Jahnz -, come qualcosa di necessario e utile per affrontare le sfide poste dai lupi”. A settembre 2023, Ursula von der Leyen aveva invitato la comunità scientifica, gli enti locali e tutte le parti interessate a presentare dati aggiornati sulla popolazione di lupi e sui loro impatti. Sulla base di quell’analisi “approfondita della realtà in evoluzione”, Bruxelles ha proposto pochi mesi dopo – in linea con quanto richiesto dal Parlamento europeo già nel novembre del 2022 – il declassamento della specie.
“Un passo in avanti che ci riempie di soddisfazione. Inaccettabile che ci siano voluti anni per riconoscere una realtà sotto gli occhi di tutti”, ha commentato il capodelegazione della Lega a Bruxelles, Paolo Borchia. Concetto ribadito dall’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Pietro Fiocchi: “Siamo sulla strada giusta e il risultato di oggi premia le battaglie per il declassamento che conduciamo da tempo a fianco degli allevatori italiani”. Lo stesso Fiocchi che ha posato con un fucile da caccia nei manifesti per le elezioni europee di giugno, ed ex dirigente dell’azienda di famiglia che produce munizioni.
Quasi a voler mettere le mani avanti, il portavoce della Commissione europea ha precisato che “la soluzione a tutti i problemi posti dai lupi sta anche e soprattutto negli investimenti in misure adeguate di prevenzione dei danni“. Ma secondo il Wwf l’Ue ha preso “una decisione gravissima che apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa e ignora l’appello di oltre 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone che hanno esortato i governi a seguire le raccomandazioni della scienza e a intensificare gli sforzi per favorire la coesistenza con i grandi carnivori attraverso misure preventive”.