Bruxelles – Adesso è ufficiale: Intel non dovrà pagare la multa da 1,06 miliardi di euro che la Commissione europea le aveva inflitto. La Corte di giustizia europea, che aveva dapprima sospeso l’ammenda, adesso la annulla definitivamente. Un colpo all’impianto accusatorio dei servizi dell’Antitrust guidato dall’allora commissaria Neelie Kroes, responsabile per la Concorrenza nel 2009, durante il mandato della prima Commissione Barroso, che aveva ritenuto Intel colpevole di abuso di posizione dominante sul
mercato dei microprocessori x86 concedendo, in particolare, sconti di fedeltà ai suoi clienti nonché a un distributore di computer fissi.
E’ stata la Commissione von der Leyen, nel 2022, a impugnare la decisione del Tribunale che annullava l’ammenda a dodici stelle, ma oggi (24 ottobre) si ribadisce una volta di più l’infondatezza delle decisione. La Corte respinge tutti i motivi dedotti dalla Commissione. Niente maxi-multa al colosso degli Stati Uniti.
Il test del ‘concorrente altrettanto efficiente (as-efficient competitor, Aec) è un quadro analitico che può essere impiegato nel diritto della concorrenza per aiutare a distinguere l’abuso di posizione dominante. Nel caso specifico il test potrebbe produrre degli errori e quindi rendere difficile accertare in modo oggettivo e chiaro le accuse di abuso mosse a Intel. Per questo motivo la multa era stata congelata, e per lo stesso motivo la Corte conferma la fondatezza dei giudici del Tribunale. La multa da 1,06 miliardi non si può applicare.