Bruxelles – Tangenti per accaparrarsi i fondi del Recovery Fund attraverso l’assegnazione artificiale di appalti. Con questa accusa, su richiesta dell’ufficio di Roma della Procura pubblica europea (EPPO), la Polizia di Stato italiana ha fatto scattare perquisizioni in Lazio e in Campania, portando a sequestri e arresti. Cinque dipendenti pubblici, tra cui il sindaco, del comune di Ceccano (Frosinone) sono sospettati di essere coinvolti in un’organizzazione criminale che gestisce un sofisticato schema di corruzione che fin qui avrebbe erogato cinque milioni di euro in appalti di favore.
Procura europea e polizia sospettano la creazione di un’associazione a delinquere. Tra i diversi progetti finiti al centro dell’inchiesta, lavori assegnati tra il 2021 e il 2023 per l’adeguamento antisismico della scuola elementare di Ceccano, i miglioramenti della sicurezza delle infrastrutture pubbliche in città e un progetto sui servizi di accoglienza e alloggio per migranti all’interno della città. Nel mirino anche il primo cittadino, Roberto Caligiore (FdI), in carica dal 2020. Si sostiene che una parte della tangente pagata dai beneficiari del progetto sia stata trasferita direttamente ai membri dell’associazione, mentre un’altra parte sia stata trasferita a società fittizie gestite dagli indagati, che in cambio hanno emesso fatture false.
A seguito dell’intervento delle forze dell’ordine la Polizia ha eseguito misure cautelari nei confronti di 13 sospettati. Per dieci di loro sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per gli altri tre sono stati sottoposti a misure restrittive. Congelati 500mila euro.
La scoperta di presunte frodi ai danni del bilancio dell’Unione europea e nello specifico ai danni del Recovery Fund, che serve per finanziare la ripresa post-pandemica degli Stati membri, non è un fenomeno isolato per l’Italia. Solo il mese scorso un’altra operazione ha portato al congelamento di conti correnti per 114mila euro.