Bruxelles – Sicurezza, in tutte le sue declinazioni. Il governo di Varsavia assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue con lo scoccare del nuovo anno, dall’1 gennaio 2025, ma idee e programmi per il semeeestre a guida polacca sono già pronti. Un’anteprima la fornisce la sottosegretaria per gli Affari europei, Magdalena Sobkowiak-Czarnecka, in occasione della riunione straordinario dell’ufficio di presidente del Comitato economico e sociale europeo (Cese).
Sicurezza esterna, energetica, economica, alimentare, climatica, sanitaria e dell’informazione è ciò su cui si fonda l’agenda di lavoro della Polonia, e per cui la presidenza polacca intende lavorare. “La sicurezza è il nostro motto e questo sarà il fulcro della nostra presidenza”, enfatizza Sobkowiak-Czarnecka. Si tratta, spiega, di un “approccio globale” che mira ad affrontare “le sfide più urgenti dell’Europa” per i prossimi sei mesi.
Più nello specifico sicurezza esterna vuol dire anche sfera militare, ossia continuare a sostenere l’Ucraina nella risposta all’offensiva russa, “finanziare lo ‘Scudo orientale’ e promuovere una solida industria della difesa europea”. La questione della sicurezza energetica si vuole tradurre in meno dipendenza da fonti energetiche esterne, accelerare la transizione energetica con tecnologie guidate dall’Europa e abbassare le bollette per famiglie e imprese. La sicurezza economica si traduce nell’intenzione di riformare il quadro finanziario pluriennale dell’Ue, aumentare la disponibilità di fondi europei per i beneficiari e rafforzare la politica di coesione con lo slogan ‘più potere alle regioni, meno potere a Bruxelles’.
Ancora, sicurezza alimentare e climatica porterà a lavorare per colmare il divario tra agricoltura e attivismo per il clima, con un impegno per la competitività e un quadro pratico per il clima. Quanto alla sicurezza sanitaria, la presidenza polacca intende rafforzare l’indipendenza dell’Unione europea nella produzione di medicinali e affrontare le sfide della salute mentale, in particolare tra bambini e giovani. Infine la sicurezza delle informazioni. Qui si vuole combattere la disinformazione e contrastare il proliferare di fake news, migliorare la sicurezza informatica e gestire l’impatto della realtà virtuale sulla salute mentale, in particolare per le generazioni più giovani.
Programma e intenzioni piacciono a Oliver Röpke, presidente del Cese. “La sicurezza non è semplicemente una posizione difensiva, è un impegno pro-attivo per la resistenza, la cooperazione e la fiducia”, commenta. “Non vediamo l’ora di sostenere il lavoro della presidenza polacca, ad esempio attraverso i pareri esplorativi richiesti”.