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    Home » Cronaca » Troppi smartphone in classe, l’Ue valuta la messa al bando nelle scuole primarie e secondarie

    Troppi smartphone in classe, l’Ue valuta la messa al bando nelle scuole primarie e secondarie

    Il commissario Micallef: "Stiamo raccogliendo prove sull'impatto dei divieti". Le verifiche entro fine anno

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    2 Maggio 2025
    in Cronaca, Net & Tech, Salute
    Un telefono cellulare a scuola [foto: imagoeconomica]

    Un telefono cellulare a scuola [foto: imagoeconomica]

    Bruxelles – Troppi smartphone tra i banchi di scuola, con troppe distrazioni che incidono su apprendimento e rendimento scolastico, oltre che sulla salute dei minori. In Parlamento europeo i Verdi si inquietano per usi e costumi ritenuti dannosi, e si chiedono provvedimenti. La richiesta che arriva è il divieto di utilizzo di telefoni cellulari nelle scuole primarie e secondarie, e la Commissione europea non esclude la possbilità di proporre agli Stati membri di vietare l’ingresso degli smartphone nelle scuole elementari e medie.

    Con l’aiuto di Eneset, l’ente consultivo a sostegno della direzione generale della Commissione per l’istruzione e la gioventù (Dg Eac), “la Commissione sta raccogliendo prove e pratiche da tutta l’Ue sull’impatto dei divieti di telefonia mobile nelle scuole“, e tutte le informazioni saranno disponibili a Bruxelles “per la fine del 2025”, spiega il commissario responsabile per l’Istruzione, Glenn Micallef, rispondendo all’interrogazione sollevata dai Greens.
    Il fatto che l’esecutivo comunitario voglia vederci chiaro dimostra l’intenzione di lavorare per salute e benessere dei più giovani. “La Commissione – continua Micallef – è a conoscenza degli effetti negativi delle distrazioni digitali e del tempo eccessivo passato davanti allo schermo, sia all’interno che all’esterno della scuola”. Risulta inoltre “particolarmente preoccupante” il tempo trascorso per gli smartphone durante le ore scolastiche, poiché i risultati del programma per la valutazione degli studenti internazionali mostrano un forte legame tra distrazione digitale e risultati di apprendimento”, continua il commissario, che cita i dati Ocse.
    Secondo le stime raccolte dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico il 65 per cento degli studenti ha riferito di essere distratto utilizzando dispositivi digitali in almeno alcune lezioni di matematica, a cui si si aggiunge un 59 per cento di tutti gli studenti di etù compresa tra e i 6 e 15 anni distratti da compagni intenti a utilizzare dispositivi portatili anziché seguire le lezioni. Quanti dichiarano di essere distratti sono anche coloro che, nella maggior parte dei casi, prendono voti più bassi. 
    Scuola e trasformazione tecnologica in Europa continuano a non andare d’accordo, dunque, coi telefoni e gli smartphone che continuano a essere usati come giocattoli. La Commissione ragiona alla rivoluzione.
    Tags: glenn micallefistruzioneScuolasmartphonetelefoni cellulariue

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