Bruxelles – “Non dubitiamo della nostra potenza economica. Quello che dobbiamo fare è collegare la nostra capacità economica alle nostre ambizioni in materia di sicurezza”. Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, ha parlato questa mattina all’evento dell’Istituto universitario europeo di Firenze sulla pace e la sicurezza in Europa.
Per il politico portoghese questo passo “proietterà l’Unione europea come attore geopolitico più influente. Attivo nelle regioni vicine per costruire una pace sostenibile. Come promotrice attiva del dialogo e della cooperazione. In Medio Oriente. Nel Caucaso. In Africa“.
Costa ha ammonito che “la pace non è una condizione passiva. È un progetto attivo. Un progetto che deve essere rinnovato in ogni generazione. L’Unione europea è stata costruita sulle rovine della guerra, non solo per impedirne un’altra, ma per costruire qualcosa di meglio. Questo è il momento in cui l’Europa deve ricordare perché è stata creata e dimostrarsi ancora una volta all’altezza della situazione”.
I Ventisette membri dell’Unione hanno “un potere di attrazione per molti altri che vogliono unirsi a noi. Siamo una potenza commerciale, con la responsabilità di garantire la stabilità delle relazioni internazionali. Il mondo ha bisogno dell’Europa per la pace e la prosperità”. e quello costruito in questi decenni è “un modello di fiducia tra coloro che fanno parte del progetto. Un progetto di pace per le regioni in cui siamo impegnati. E un progetto di prosperità condivisa con ramificazioni in tutto il mondo”.
“Questo è ciò che dobbiamo difendere. Questa è la strada da seguire – ha concluso Costa -. Ispirati da Gramsci, con l’ottimismo della volontà per sconfiggere il pessimismo della ragione. Per il futuro della nostra Unione. Per un’Europa di pace”.