Bruxelles – “L’incertezza sta danneggiando l’economia europea, che è profondamente integrata nel sistema commerciale globale, con 30 milioni di posti di lavoro in gioco“. Suona il campanello d’allarme, Christine Lagarde. La presidente della Banca centrale europea inizia a fare i calcoli, peraltro limitati ai capricci del presidente Usa Donald Trump, senza considerare ancora le ripercussioni di un conflitto in Medio Oriente su scala tutta nuova, sempre più vasta, e il conflitto russo-ucraino ancora in corso. Cita espressamente “Il protezionismo, il pensiero a somma zero e i giochi di potere bilaterali”, Lagarde, nelle sue considerazioni lasciate sulla bacheca del blog della Bce.
Per evitare il peggio e navigare in acque sicure, “l’Europa deve rafforzare tre pilastri fondamentali: credibilità geopolitica, resilienza economica e integrità giuridica e istituzionale”. Questa la ricetta di Lagarde per un futuro al riparo da scossoni, per quello che è un nuovo appello alle riforme. L’Europa degli Stati, continua, “deve adottare misure decisive completando il mercato unico, riducendo gli oneri normativi e costruendo una solida unione dei mercati dei capitali”. Inoltre le industrie strategiche, come le tecnologie verdi e la difesa, “dovrebbero essere sostenute attraverso politiche coordinate a livello dell’Ue”.
Lagarde: “I dazi di Trump avranno un impatto negativo in tutto il mondo”
Non finisce qui. La lista delle cose da fare include anche la riforma istituzionale a dodici stelle, e il superamento di meccanismo decisionali oramai non più funzionali perché non più funzionanti. “Un unico veto non deve più ostacolare gli interessi collettivi degli altri 26 Stati membri”, critica Lagarde, convinta del fatto che “un voto a maggioranza più qualificata nei settori critici consentirebbe all’Europa di parlare con una sola voce”. In estrema sintesi: “Dobbiamo riformare la struttura istituzionale dell’Europa”.