Bruxelles – Avanti come fatto finora, lungo le direttrici sviluppate e ancor più da sviluppare. Perché la via della competitività europea continuerà a poggiare almeno su due filoni di lavori: semplificazione e multilateralismo. Il che, tradotto, vuol dire meno regole e più commercio con l’estero, per un’Ue a prova di industria. Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, da questo punto di vista, sembra produrre poco, ma alla fine conferisce mandati chiari a chi di dovere, a partire dalla Commissione europea, che su commercio e relazioni industriali con altri attori ha molto da offrire.
Le conclusioni del vertice dei leader insistono sulla necessità di autonomia strategica, riduzione delle dipendenze, in particolare energetiche, e messa in sicurezza delle forniture e della catene di approvvigionamento. Questo si traduce in commercio, e le decisioni dei leader guardano ai prossimi mesi. Come spiega il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, nel corso della conferenza stampa finale, i prossimi vertici con Moldova (4 luglio), Giappone, Cina (24-25 luglio), con i Paesi dell’America Latina, dei Caraibi (Ue-Celac 9 e 10 novembre) e dell’Unione Africana nella seconda metà di quest’anno “ci offriranno ulteriori opportunità per promuovere un commercio equo e affidabile, la sicurezza economica e per dare forma a una transizione pulita”. E di conseguenza dare impulso a quella competitività di cui l’Ue è alla ricerca.
I leader dunque conferiscono e ribadiscono il mandato alla Commissione per lavorare a tutto campo per una rete sempre più stretta e allargata di relazioni utili al rilancio a dodici stelle. Alla Commissione si chiedono però una rinnovata attenzione e un impulso nuovo sul tema dell’energia. “Alla luce dell’instabilità globale e della pressione sui mercati energetici, nonché del loro impatto sulla competitività dell’Europa”, i Ventisette premono per avere “un’autentica Unione dell’energia prima del 2030 con un mercato energetico dell’Ue pienamente integrato e interconnesso”. E’ questo uno sforzo di riforme tutte interne all’Unione che passa anche per il miglioramento del Mercato unico e la creazione dell’Unione dei risparmi a cui si sta già lavorando.
Insomma, “la strada da percorrere è chiara“, sottolinea la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, convinta che proprio per questo motivo, alla fine, “abbiamo avuto un vertice del Consiglio europeo produttivo in un momento decisivo” per l’Ue e i suoi Stati membri. Ora non rimane che lavorare per la competitività europea.