Bruxelles – Il turismo sostenibile, per essere tale, non può dimenticarsi delle province. E per salvare allo stesso tempo l’automotive e le ambizioni green, va messo in campo l’approccio della neutralità tecnologica, tanto caro al governo italiano (che passa per i biocarburanti). Sono i principali messaggi consegnati dal presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, alla Commissione europea.
Parlando ai giornalisti a margine della plenaria del Comitato delle regioni (CdR), in corso oggi (2 luglio) e domani nell’emiciclo dell’Europarlamento di Bruxelles, il meloniano Marco Marsilio ha reiterato il succo del suo intervento durante il dibattito col commissario europeo Apostolos Tzitzikostas, che gestisce il portafoglio dei Trasporti e del Turismo.
“Il turismo potrà dirsi davvero sostenibile se terrà in considerazione la necessità di investire in quei territori che sono spesso tagliati fuori dai grandi investimenti infrastrutturali“, ha rimarcato il presidente della regione Abruzzo e capodelegazione dei Conservatori e riformisti (Ecr).

“Se vogliamo combattere lo spopolamento delle aree interne e montane dobbiamo garantire un sistema di trasporti ed infrastrutture sostenibili che includa anche quei territori lontani dalle mete turistiche più gettonate“, ha aggiunto, portando l’esempio della sua regione. Lì, dice, è stata abolita la tassa municipale “riducendo così i costi d’accesso all’aeroporto regionale d’Abruzzo, garantendo una crescita del traffico e un incremento del 40 per cento dei viaggiatori rispetto a giugno dello scorso anno”.
Per realizzare sul serio la coesione da un angolo all’altro dell’Ue, ha proseguito, “c’è bisogno di realizzare infrastrutture che riducano le distanze tra centri metropolitani e aree rurali“. E occorre anche, precisa, “investire in trasporti efficaci e moderni che porteranno le persone a ripopolare questi territori non solo per fini turistici ma anche residenziali”.
Quanto alla famigerata neutralità tecnologica, Marsilio afferma di aspettarsi che “sia al centro della revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e van”, che dovrà essere presentato nei prossimi mesi dall’esecutivo comunitario e per la quale, sottolinea, c’è “grande attesa”.
“Per mantenere in vita un settore strategico come quello dell’automotive – ragiona reiterando uno dei cavalli di battaglia preferiti dal governo italiano – l’Europa deve rivedere le scadenze troppo rigide imposte alla transizione e permettere l’uso di tecnologie alternative e a basse emissioni come i biocarburanti“. “Soltanto così potremo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione in modo economicamente sostenibile“, conclude.