Bruxelles – Jeans, t-shirt, whisky, sigari e tabacco, Harley Davidson, pick-up, barche, barbecue, articoli da campeggio: l’Ue si prepara a colpire tutto ciò che rappresenta ‘l’American way of life’, con dazi progressivi fino al 30 per cento su tutti i prodotti simbolo degli Usa da vendere all’interno del mercato unico. La lista messa a punto dai servizi della Commissione europea in consultazione con gli Stati membri, nel caso in cui non si raggiunga un accordo euro-atlantico in tema di dazi entro l’inizio di agosto, colpisce duro al cuore degli Stati Uniti.
Nel regolamento che di fatto approva le contromisure Ue ai dazi americani con la lista dei prodotti cui applicare il contro-dazio europeo, si prevede i dazi entreranno in vigore dal 7 agosto, ad eccezione dei dazi sulla soia e sulle mandorle, che entrerebbero in vigore dall1 dicembre. La riscossione avverrà poi in momenti diversi: tariffe dal 10 al 25 per cento a seconda della tipologia di prodotti verranno prelevate dal 7 agosto, per poi aumentare al 30 per cento dal 7 settembre. Non solo: nell’ipotesi di una guerra commerciale aperta viene inoltre stabilito che a partire dal 7 settembre scatterà il divieto di esportazione, diretta e indiretta, di rottami di ferro e scarti di acciaio e alluminio.
Dal 7 febbraio 2026 verranno riscossi ulteriori dazi aggiuntivi europei del 10 per cento su strumenti e apparecchi per analisi fisiche o chimiche prodotti negli Stati Uniti, e tariffe del 30 per cento sul prezzo di vendita nell’Ue di apparecchiature laser e telescopi laser. Sempre dal 7 febbraio previsti dazi del 30 per cento su pellet, estratti vegetali, uve, legumi secchi.
E’ dunque questo il ‘bazooka’ da 90 miliardi di euro messo a punto per rispondere alle politiche commerciali aggressive dell’amministrazione Trump. L’auspicio della Commissione europea resta quello di trovare un’intesa negoziata e concordata che possa evitare di attivare gli strumenti di risposta messi a punto e giù pronti nel caso di un mancato accordo.
Nella lista dei prodotti americani oggetto di dazi in caso di mancato accordo finisce di tutto: inclusi anche tele dipinte a uso scenografico, prodotti in ceramica per arredo, specchi, serbato in ferro o in ghisa con capienza fino a 300 litri, riso e prodotti derivati, oli essenziali minerali, tovaglie e tovaglioli, gioielli, cristalleria e perfino accendini. Insomma, l’Ue prova a mostrare i muscoli. Nell’auspicio di non doverlo fare davvero.










![[foto: Mattia Calaprice/Wikimedia Commons]](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2025/12/Imagoeconomica_1783367-120x86.jpg)