Bruxelles – L’Unione europea? Un bene, tanto che la voglia di ‘exit’ non si registra più in giro per l’Europa. Ma le sue istituzioni, a partire dal Parlamento, convincono poco. Il nuovo sondaggio Eurobarometro commissionato proprio dall’europarlamento in vista del discorso sullo Stato dell’Unione che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, pronuncerà la prossima settimana (10 settembre), dipinge una cittadinanza divisa tra delusione ed entusiasmo, sfiducia e soddisfazione.
L’Ue piace a un cittadino su due, il Parlamento convince anche meno
Il primo dato che salta agli occhi è la considerazione che si ha del progetto comunitario: appena il 52 per cento dei rispondenti afferma di avere una visione “positiva” dell’Ue. A questi dati si aggiungono quelli degli indifferenti (32 per cento) e di quanti esprimono giudizio negativo (16 per cento). In Parlamento europeo si insiste sul fatto che gli euro-scontenti dichiarati sono una sparuta minoranza, ma resta il fatto che solo un europeo su due promuove l’Unione europea.
Quando si guarda al Parlamento Ue, unica istituzione europea direttamente eletta, l’indice di gradimento scende ancora di più: 41 per cento la quota di quanti hanno un giudizio positivo dell’istituzione, a fronte di un 18 per cento di opinioni negative e un 39 per cento di uomini e donne che dicono di avere una considerazione ‘neutra’.
Non è chiaro se sul Parlamento grava il danno di immagine prodotta dallo scandalo ‘Qatargate’ esploso a fine 2022 e trascinatosi fino all’anno in corso, e probabilmente anche lo spettro di corruzione con il caso Huawei. O magari, al contrario, se pesa come l’Istituzione ha affrontato la questione, appiattendosi sulle posizioni della magistratura belga (che ancora non hanno portato a nessun processo) e senza tutelare la dignità del Parlamento.
L’Ue un bene, nessuno vuole uscire
Ad ogni modo fare parte dell’Unione europea è un bene, e questo lo credono praticamente tutti. Se si guarda il dato più basso di quanti rispondono che la membership a dodici stelle è un bene, questo si registra in Bulgaria e si ferma al 58 per cento, a cui segue il dato austriaco del 60 per cento. C’è una maggioranza, anche solida, a sostegno dell’appartenenza all’Ue ed è questo che fa tirare un sospiro di sollievo.
“In tempi di incertezza i cittadini vedono l’Unione europea come elemento di stabilità”, sottolinea la la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “I cittadini si aspettano un’Unione europea più forte e unita nel mondo di oggi”, e dunque, aggiunge la politica maltese, “le nostre priorità e il nostro prossimo bilancio pluriennale dovranno permettere all’Ue di rispondere alla nuove realtà geopolitiche”.
Italiani tra i più euro-scettici
Nelle considerazioni di natura mista sull’Ue e il suo Parlamento spicca un dato tutto tricolore: gli italiani si distinguono per sfiducia e disillusione. Un italiano su tre considera che il Paese non abbia benefici dall’appartenenza all’Ue. L’indice di non gradimento (32 per cento) è il secondo più alto di tutta l’Ue (il primo è quello austriaco, 33 per cento) e conferma una tendenza euro-scettica mai veramente invertita e corretta.
Quanto al Parlamento, sebbene gli italiani facciano registrare il settimo giudizio più positivo, con il 45 per cento dei rispondenti contenti per ruolo, azione e peso dell’istituzione, ci sono praticamente quattro italiani su dieci (37 per cento) che di mostrano indifferenti, non sanno dire se il Parlamento Ue sia una qualcosa di buono o cattivo. Tra indifferenti e quanti bocciano il Parlamento (17 per cento), c’è dunque una maggioranza di italiani che in qualche modo boccia l’Ue.


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