- L'Europa come non l'avete mai letta -
mercoledì, 21 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Economia » Coerenza col Pnrr e riduzione deficit annuo dello 0,5 per cento del Pil: come cambia il Patto di stabilità

    Coerenza col Pnrr e riduzione deficit annuo dello 0,5 per cento del Pil: come cambia il Patto di stabilità

    La Commissione Ue svela la proposta di modifica delle regole comuni sui conti pubblici. Confermata l'impostazione flessibile e morbida, ma con impegni chiari in termini di riforme

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    26 Aprile 2023
    in Economia

    Bruxelles – Flessibilità sui tempi di riduzione del debito in cambio di riforme vere, efficienti ed efficaci, e dimostrazione dell’impegno nella diminuzione dei disavanzi pubblici. La Commissione europea conferma quanto anticipato, e la riforma del Patto di stabilità e crescita messa sul tavolo allenta i vincoli fin qui conosciuti. Allo stesso tempo però rafforza le verifiche a dodici stelle sull’operato dei governi, a cui vengono chiesti impegni precisi. Il primo, quello che più riguarda Paesi ad alto debito come l’Italia, è quello di un taglio del deficit dello 0,5 per cento l’anno se si supera il parametro di riferimento del 3 per cento. Una mossa, che va incontro, ma senza soddisfare del tutto, a chi, come la Germania, voleva impegni precisi addirittura fissati all’1 per cento. Un tentativo di compromesso per un testo che dovrà passare al non scontato vaglio del Consiglio dell’Ue, dove sulle questioni di economia e finanza è richiesta l’unanimità.

    Il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, sa che c’è tutto un lavoro da fare. “Ora dobbiamo creare un consenso tra gli Stati membri e il Parlamento europeo”, dice. “Auspico che si trovi un’intesa rapidamente perché la clausola di salvaguardia resterà sospesa solo fino alla fine dell’anno”. Ma ostenta ottimismo: “Possiamo farcela”.

    La proposta della Commissione europea non è una riforma vera e propria del Patto di stabilità. I parametri di riferimento per il contenimento di deficit e debito in rapporto al Prodotto interno lordo, rispettivamente fissati al 3 per cento e al 60 per cento, restano in vigore poiché incardinati all’interno dei trattati che regolano il funzionamento dell’Unione. Per poterli modificare occorrerebbe riaprirli, attraverso una procedura lunga e tortuosa. Il team von der Leyen produce dunque una proposta di accordo politico per l’attuazione del patto giuridico.

    “Abbiamo bisogno di regole di bilancio adatte alle sfide di questo decennio”, sostiene la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, convinta che “le nuove regole contribuiranno a ridurre gli elevati livelli del debito pubblico in modo realistico, graduale e duraturo”.

    PIANI NAZIONALI DI MEDIO TERMINE
    La Commissione introduce il concetto di impegni di riduzione degli squilibri differenziati, sulla base delle diversa situazione Paese. Ognuno di questi dovrà presentare un piano a quattro anni. Il piano di medio termine dovrà assicurare gli aggiustamenti di bilancio necessari per una riduzione “plausibile” del debito e garantire che il livello deficit/Pil resti sotto la soglia del 3 per cento nel medio periodo, spiegare come garantirà la realizzazione di investimenti e riforme in risposta alle principali sfide individuate nell’ambito del semestre europeo, e spiegare come garantirà la coerenza con il Piano per la ripresa (Pnrr). Una condizione, quest’ultima, che impone all’Italia di non perdere tempo e di evitare di agire come fatto finora, con un’attuazione del Pnrr contestata tanto da vedere la terza richiesta di pagamento in stallo. La Commissione può valutare se ulteriori adeguamenti sono necessari verso la fine del quadriennio di attuazione del Piano strutturale di bilancio nazionale a medio termine.

    Uno Stato membro può chiedere di presentare alla Commissione un piano nazionale di bilancio a medio termine riveduto prima della fine del suo periodo di aggiustamento “se vi sono circostanze obiettive che ne impediscono l’attuazione o se la presentazione di un nuovo piano a medio termine è richiesto da un nuovo governo”.  Prima della presentazione del piano strutturale di bilancio a medio termine nazionale riveduto, la Commissione presenta, in una relazione al comitato economico e finanziario, una nuova traiettoria tecnica.

    PIU’ TEMPO PER RIDURRE IL DEBITO SE SI FANNO LE RIFORME
    Gli impegni in materia di riforme e investimenti consentirebbero “un’estensione dell’orizzonte di aggiustamento di bilancio“, a condizione che soddisfino determinati criteri, come il rafforzamento della crescita. Il tutto dipenderà dalla capacità dei governi nel fare le riforme, e dalle valutazioni del caso della Commissione europea. Perché in questo rinnovato quadro di regole, come proposto, l’esecutivo comunitario avrà maggiore voce in capitolo.

    “Al massimo” entro il 15 aprile di ogni anno ciascuno Stato membro dovrà presentare alla Commissione una relazione annuale sullo stato di avanzamento dell’attuazione del suo piano strutturale di bilancio a medio termine nazionale. La Commissione monitora l’attuazione del piano nazionale. In caso di riforme ben fatte il percorso di traiettoria del debito può essere portato da quattro fino a un massimo di sette anni.

    “Abbiamo raggiunto un attento equilibrio dando ai Paesi maggiore flessibilità e titolarità dei loro obiettivi fiscali a medio termine, mettendo in atto salvaguardie per garantire la trasparenza e la parità di trattamento”, assicura il vicepresidente Valdis Dombrovskis.

    DEBITO, PROCEDURE AUTOMATICHE
    Per uno Stato membro con un debito superiore al 60 per cento del Pil, la procedura per deficit eccessivo basata sul debito verrebbe rafforzata. Per uno Stato membro che deve far fronte a notevoli sfide del debito pubblico, una deviazione dal percorso di spesa netta concordato comporterà automaticamente l’apertura di una procedura per i disavanzi eccessivi. In cambio si abbandona l’attuale parametro di riferimento per la riduzione del debito (la cosiddetta “regola del 1/20”, vale a dire la riduzione del ventesimo di eccesso ogni anno) , che ha imposto uno sforzo fiscale troppo impegnativo.

    DEFICIT, DOPO IL 3 PER CENTO RIDUZIONE DELLO 0,5 L’ANNO
    Se sul fronte del debito si concede delle flessibilità, sul deficit invece si mostra più intransigenza. Per chi sfora l’obiettivo del 3 per cento in rapporto al Pil, si prevede che il percorso correttivo della spesa netta è coerente con un aggiustamento annuo minimo di almeno lo 0,5 per cento del Pil come parametro di riferimento.

    MULTE MENO SEVERE, QUINDI MULTE?
    La proposta di modifica della Commissione mette mano anche alle multe che si possono comminare agli Stati per squilibri macroeconomici prolungati, in particolare le multe per deficit eccessivo. Con la nuova versione (da approvare) l’importo della sanzione pecuniaria ammonta fino allo 0,05 per cento del Pil (invece che 0,2 per cento secondo regole attuali) per un periodo di sei mesi ed “è versato ogni sei mesi fino a quando il Consiglio non valuta che lo Stato membro interessato ha dato seguito effettivo”. Si riduce dunque di tre quarti l’importo, rendendolo meno oneroso per gli Stati e per questo più sostenibile.

    Una decisione che può indicare l’intenzione di procedere a multe. Fin qui mai sono state applicate  multe agli Stati membri. Quando nel 2016 si decretò che Spagna e Portogallo avrebbero meritato la multa, alla fine questa fu decretata di importo ‘zero euro’. Una decisione di forma ma non di sostanza. Adesso l’abbassamento delle soglie può rendere la tagliola Ue davvero effettiva.

    LE NUOVE REGOLE, SIMULAZIONI PRATICHE
    Fonti comunitarie spiegano che con le regole proposte, facendo prime simulazioni, si richiederebbe all’Italia un aggiustamento dello 0,85 per cento su quattro anni ma 0,45 per cento su sette anni. Ne consegue che “per un paese come l’Italia c’è un forte incentivo per proporre un piano su sette anni”, sottolineano a Bruxelles. Facendo un paragone, con le regole attuali l’aggiustamento annuale che sarebbe richiesto al governo e quindi al Paese è dello 0,6 per cento. Questo 0,6 per cento si dovrebbe poi fare per un periodo più lungo finché l’Italia non raggiunge l’obiettivo di medio termine. Mentre l’attuale regola del debito che prevede la riduzione annua di un ventesimo dell’eccesso di debito, richiederebbe uno sforzo del 4,5 per cento all’anno per essere soddisfatta. “Le nuove regole proposte oggi configurano un aggiustamento molto minore di quelle attuali”. Una concessione all’Italia di Meloni. Chiamata a fare le riforme, soprattutto in materia di sostenibilità. Ma non solo.

    Tags: conti pubblicidebitodeficitPaolo GentiloniPNRRriforma patto di stabilitàriformeueursula von der leyenValdis Dombrovskis

    Ti potrebbe piacere anche

    Irene Tinagli, presidente della commissione Affari economici del Parlamento europeo
    Politica

    Tinagli: “Il problema del debito dipende da come lo si riduce, ma la Commissione Ue va nella giusta direzione”

    24 Aprile 2023
    La presidente della Bce, Christine Lagarde, nell'Aula del Parlamento Ue. Chiede di andare avanti, in fretta, con la riforma del patto di stabilità
    Economia

    Lagarde: “Avanti, veloci, con la riforma del patto di stabilità”

    16 Febbraio 2023
    L'Ue applica il il principio 'recovery' al patto di stability
    Economia

    Flessibilità sul debito in cambio di riforme, il principio ‘recovery’ replicato nel patto di stabilità

    9 Novembre 2022

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    George Simion

    Romania, Simion chiede l’annullamento delle elezioni presidenziali per brogli e interferenze esterne

    di Marco La Rocca
    21 Maggio 2025

    Pesanti accuse di acquisto dei voti e influenza di Francia e Moldavia. Il leader dell'estrema destra George Simion fa appello...

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen [Bruxelles, 21 maggio 2025. Foto: Emanuele Bonini per Eunews]

    Mattarella a von der Leyen: “Lavorate per rafforzare il consenso sociale attorno all’Ue”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    21 Maggio 2025

    Il presidente della Repubblica esorta l'esecutivo comunitario a dare risposte concrete ai cittadini. "Per l'Unione momento decisivo, essere efficienti e...

    safe

    Via libera a Safe, accordo tra gli ambasciatori sullo strumento Ue da 150 miliardi per la difesa

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    21 Maggio 2025

    I fondi reperiti sui mercati dei capitali saranno erogati sotto forma di prestiti diretti agli Stati membri che ne faranno...

    Raffaele Fitto pac pnrr

    Von der Leyen lavora a un “fondo unico” per Pac e Coesione. Gli agricoltori si ribellano

    di Giulia Torbidoni
    20 Maggio 2025

    Il prossimo bilancio "sarà costruito su una nuova struttura: sarà incentrato su 'partenariati nazionali e regionali per investimenti e riforme'"...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione