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    Home » Politica » Si approvano le priorità legislative per il 2017 dell’Ue: Aula Strasburgo lascia soli Juncker, Schulz e Fico

    Si approvano le priorità legislative per il 2017 dell’Ue: Aula Strasburgo lascia soli Juncker, Schulz e Fico

    Praticamente nessun deputato in Aula, tanto che i discorsi ufficiali sono stati tagliati a poche parole. Poi una triste firma in un'emiciclo deserto

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    13 Dicembre 2016
    in Politica
    Parlamento europeo, priorità legislative,

    Il momento della firma nell'Aula deserta di Strasburgo

    Bruxelles – Praticamente nessun deputato oltre quelli che si possono contare sulla dita di forse due mani. Così l’Aula di Strasburgo ha accolto la firma del documento sulle Priorità legislative dell’Unione europea per il 2017 elaborato per la prima volta nella storia dell’Unione dai presidenti della Commissione europea Jean-Claude Juncker, quello di turno del Consiglio Robert Fico e del Parlamento Martin Schulz. Che si sono aspramente lamentati, limitando i loro discorsi celebrativi a pochissime parole, come quelle dette da Jean-Claude Juncker: “Non capisco la mancanza di eurodeputati in plenaria”. Poi basta, poche parole ancora per ricordate il titolo del documento e la tristissima cerimonia della firma, su una scrivania posta al centro dell’emiciclo deserto, dove i tre, a turno, hanno vergato la loro sigla. (Nella foto che pubblichiamo le poche persone sedute ai banchi sono quasi tutte funzionari delle tre presidenze).

    Juncker poi, qualche minuto dopo, è chiamato ad intervenire per aprire il dibattito sul semestre di presidenza slovacca dell’Unione che terminerà a fine mese. Anche qui però i deputati sono davvero pochini e, dopo alcune parole di ringraziamento al premier Fico dice: “Avrei voluto un dibattito qui in Aula, ma visti i pochi deputati non so che dibattito potrà esserci, dunque farò depositare il mio testo scritto”.

    Muovendo dagli orientamenti strategici definiti dal Consiglio europeo e dalle 10 priorità per le quali il Parlamento europeo ha dato mandato al Presidente della Commissione Juncker, i Presidenti delle tre istituzioni europee hanno scelto di comune accordo le proposte che riceveranno un trattamento prioritario nell’iter legislativo. L’UE potrà così presentare risultati concreti ai cittadini e rispondere alle sfide più impellenti cui l’Europa si trova oggi di fronte.

    Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, nel suo discorso, spiega una nota, avrebbe voluto spendere qualche parola in più, dicendo che “L’odierna dichiarazione comune pone una nuova pietra miliare sulla via che porterà l’Ue a conseguire risultati migliori in tempi più brevi nel rispondere alle sfide che attendono le tre istituzioni. Per la prima volta nella storia dell’Ue le tre istituzioni europee si sono accordate per aprire nell’iter legislativo una corsia preferenziale destinata a un numero limitato d’iniziative di grande rilevanza politica”. Ed avrebbe anche voluto aggiungere che “siamo sì tre istituzioni diverse, ma lavoriamo tutte per un unico progetto europeo in rappresentanza degli interessi di tutti i cittadini dell’Unione. L’esperienza maturata con la guardia di frontiera e costiera europea dovrebbe assurgere a nuovo parametro di riferimento per il reperimento di soluzioni comuni rapide e incisive. In Europa, volere è potere”. Ma non l’ha detto, non praticamente solo in un’Aula deserta.

    Oltre all’impegno dell’Ue di portare avanti i lavori in corso su tutte le proposte legislative già presentate, nella dichiarazione comune i Presidenti delle tre istituzioni indicano sei ambiti specifici per i quali è opportuno aprire una corsia preferenziale. I Presidenti di Parlamento, Consiglio e Commissione s’impegnano a razionalizzare i lavori delle rispettive istituzioni per assicurare progressi rapidi nell’iter legislativo di queste proposte prioritarie, per arrivare possibilmente a un risultato concreto entro il 2017.

    1. Rilancio dell’occupazione, della crescita e degli investimenti attraverso il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis 2.0), i rinnovati strumenti di difesa commerciale, l’Unione bancaria, l’Unione dei mercati dei capitali e il miglioramento della gestione dei rifiuti nell’economia circolare.
    2. Affermazione della dimensione sociale dell’Unione europea attraverso l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, un migliore coordinamento nella sicurezza sociale, l’Atto europeo sull’accessibilità e il Corpo europeo di solidarietà.
    3. Migliore tutela della sicurezza dei cittadini attraverso il sistema di ingressi/uscite, l’iniziativa per una gestione intelligente delle frontiere, il sistema dell’UE di informazione e autorizzazione ai viaggi (Etias), il controllo delle armi da fuoco, gli strumenti per perseguire penalmente il terrorismo e lottare contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, e i sistemi europei di informazione sui casellari giudiziali (Ecris).
    4. Riforma e sviluppo della politica migratoria in uno spirito di responsabilità e solidarietà attraverso la riforma del sistema europeo comune di asilo (compreso il meccanismo Dublino), il pacchetto sulla migrazione legale e il piano per gli investimenti esterni per contribuire ad affrontare le cause profonde della migrazione potenziando gli investimenti e la creazione di posti di lavoro nei paesi partner.
    5. Concretamento dell’impegno a realizzare un mercato unico digitale connesso attraverso le riforme del diritto d’autore e delle telecomunicazioni nell’UE, l’Unione della banda dei 700 MHz, il superamento dei geoblocchi ingiustificati, la direttiva sui servizi di media audiovisivi e le norme comuni sulla protezione dei dati.
    6. Conseguimento dell’obiettivo di un’Unione dell’energia ambiziosa e di una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici attraverso il quadro 2030 per il clima e l’energia, l’accordo di Parigi e il pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”.

    I tre Presidenti indicano inoltre quattro temi fondamentali che richiedono un’attenzione particolare e ulteriori progressi nel 2017: i) impegno a favore dei valori comuni europei, dello stato di diritto e dei diritti fondamentali; ii) lotta contro la frode fiscale, l’evasione fiscale e l’elusione fiscale; iii) tutela del principio della libera circolazione dei lavoratori; iv) necessità di contribuire alla stabilità, alla sicurezza e alla pace.

    Quest’iniziativa comune di Parlamento europeo, Consiglio dell’UE e Commissione europea, che è prevista espressamente al punto 7 dell’accordo interistituzionale “Legiferare meglio”, è uno degli elementi di un nuovo impegno condiviso che permette all’Unione di tradurre le proposte in azioni e di conseguire risultati nei settori in cui sono maggiormente necessari.

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