- L'Europa come non l'avete mai letta -
venerdì, 30 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Editoriali » E se a Tallinn, come atteso, l’Europa ci risponderà picche?

    E se a Tallinn, come atteso, l’Europa ci risponderà picche?

    Lorenzo Robustelli</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@LRobustelli" target="_blank">@LRobustelli</a> di Lorenzo Robustelli @LRobustelli
    5 Luglio 2017
    in Editoriali
    Tallinn Estonia

    Il problema ora è il seguente: Se, come probabile, ci rispondono picche che facciamo? Domani a Tallinn sarà una giornata molto importante per il futuro dell’Europa, non solo perché si vedrà se si confermeranno le divisioni tra Nord e Sud, ma anche perché si potrebbe rompere il già sfilacciato nastro che sembrava potersi creare con la nuova Francia di Macron e la Germania di Merkel e Schulz, cioè con i paesi a parole più “europeisti”.

    Nessuno, in buona fede, si aspetta che domani accada qualcosa di buono. Il ministro degli Interni Marco Minniti sarà ascoltato con cortesia dai suoi pari dell’Unione europea e sarà rimandato a casa con le pive nel sacco. Speriamo, davvero speriamo di non aver capito niente, ma oggi l’aria sembra questa. L’Italia, spalleggiata da una Commissione europea oramai debole, guidata da persone che come Frans Timmermans non hanno praticamente più un partito e neanche un governo alle spalle e possono contare solo sul prestigio personale, merce quasi inutile in questa Europa, o come il presidente Jean-Claude Juncker, che, con sincerità, da anni chiama inascoltato alla solidarietà, tranne poi perdere la pazienza in Aula e inimicarsi anche gli unici possibili alleati che sono i parlamentari europei.

    A Tallinn (dove, ironia della sorte, c’è anche un porto) si rischia la frattura definitiva sulla questione migranti, e l’Italia ha già sparato tutte le cartucce che un paese democratico, civile e solidale può sparare. Domani ci si dirà che i porti europei restano chiusi, che i ricollocamenti non si faranno se non in misura ridicola, che insomma l’Italia deve continuare a salvare persone, in acque internazionali, si noti, non in nostre acque territoriali, ed accoglierle a nome di tutti. Arrivederci e grazie.

    E cosa potranno rispondere Minniti o il premier Gentiloni (non citiamo l’evanescente ministro degli Esteri per evidente inconsistenza)? Chiuderanno i porti? Apriranno le frontiere di terra? Lasceranno la gente a morire in mare? No, continueremo a fare il Paese civile, che cerca una via d’uscita politica, come una collaborazione con i Paesi di provenienza, come la lotta ai trafficanti, come una un po’ sgangherata accoglienza (perché costa e costa tanto e le briciole europee non aiutano davvero). E i “partner” ci diranno che non siamo tanto bravi con le identificazioni, che siamo scarsini nell’accoglienza nelle scuole o nell’offrire un lavoro. C’è una frase, molto volgare per spiegare questo atteggiamento, il cui senso è questo: siamo tutti grandi soldati, quando a combattere ci va un altro.

    Dunque niente: dopo Tallinn avremo delle contropartite come un po’ di tolleranza sui conti pubblici, ma continueremo ad essere indicati come quelli col debito troppo alto. In cambio ci dobbiamo destreggiare con i migranti. E se poi questi migranti sono costretti a morire in mare e poi a fare una vita grama una volta arrivati a terra chissenefrega, in Europa si dirà che in fondo è un po’ colpa nostra perché prendiamo male le impronte digitali.

    Tags: accoglienzaaustriaimmigratiMarco MinnitimigrantiPortiTallinvertice

    Ti potrebbe piacere anche

    paesi terzi sicuri
    Diritti

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    30 Maggio 2025
    diritti fondi eu
    Diritti

    Più di un miliardo di euro di fondi Ue in progetti che violano diritti fondamentali. L’indagine di BridgeEU

    27 Maggio 2025
    italia danimarca migranti
    Diritti

    Italia, Danimarca e altri 7 Paesi Ue contro la Cedu: impedisce le espulsioni degli “stranieri criminali”

    23 Maggio 2025
    Cronaca

    Nel 2024 rallenta la crescita dell’immigrazione nell’Ue

    14 Aprile 2025
    paesi terzi sicuri albania
    Diritti

    Protocollo Italia-Albania, ancora un flop. La Corte di Giustizia Ue rivela le criticità del decreto sui Paesi sicuri

    10 Aprile 2025
    centri migranti albania
    Politica

    La saga dei centri italiani per migranti in Albania che diventano CPR. Per l’Ue si può fare, ma non sono return hubs

    31 Marzo 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    paesi terzi sicuri

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    Un gruppo di 38 eurodeputati chiede alla Commissione europea chiarimenti sulla compatibilità della proposta con il diritto internazionale e sul...

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    30 Maggio 2025

    Brunner: "Creare le condizioni per rientro sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati". L'eliminazione delle sanzioni alla Siria elemento chiave

    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    La stretta sui diritti Lgbtq+, il divieto del Budapest Pride, la legge al vaglio del Parlamento per impedire i finanziamenti...

    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    di Marco La Rocca
    30 Maggio 2025

    Domenica i polacchi alle urne per scegliere il successore del presidente conservatore Andrzej Duda. Trzaskowski parte in vantaggio, ma la...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione