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    Home » Politica Estera » L’Ue lancia l’alleanza contro il commercio degli strumenti di tortura

    L’Ue lancia l’alleanza contro il commercio degli strumenti di tortura

    L'iniziativa è frutto di una collaborazione con Argentina e Mongolia e verrà presentata il 18 Settembre alle Nazioni Unite

    Giulia Giacobini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@GiuliaGiacobini" target="_blank">@GiuliaGiacobini</a> di Giulia Giacobini @GiuliaGiacobini
    7 Settembre 2017
    in Politica Estera, Politica

    Bruxelles – L’Unione europea sta per lanciare, in collaborazione con Argentina e Mongolia, l’Alleanza per un commercio libero da tortura. Il progetto, che verrà presentato ufficialmente il 18 Settembre alle Nazioni Unite, è stato annunciato dalla commissaria europea per il Commercio, Cecilia Malström.

    “La tortura è bandita dai trattati internazionali. Ciò nonostante, c’è ancora chi fabbrica ed utilizza manganelli elettrici, gogne a violino e simili, senza parlare delle camere a gas”, ha detto Malström. “L’Unione vuole dire basta alla violazione dei diritti umani e l’alleanza è un’azione concreta in questo senso”.

    L’Europa ha adottato, già nel 2005, alcune norme per contrastare la produzione e il commercio degli strumenti utilizzati per la tortura. A queste si è aggiunto una messa al bando, nel 2011, dei farmaci utilizzati per le iniezioni letali, con il risultato che la produzione su vasta scala è diminuita, e l’esecuzione della pena capitale è diventata più difficile. “Purtroppo, però, i produttori trovano sempre un modo di aggirare la legge. Ora, con l’alleanza, non sarà più così facile”, ha detto Malström.

    Quattro sono gli obiettivi che ci si propone di raggiungere. Un bando sulle esportazioni degli oggetti di tortura, la creazione di una piattaforma per monitorare i commerci, scambiare informazioni e identificare nuovi strumenti, la possibilità di fornire assistenza tecnica ai paesi che vogliono arricchire la legislazione in materia e lo scambio di “best practices”.

    La lista dei circa cinquanta Paesi che hanno aderito all’iniziativa verrà pubblicata solo il 18 settembre ma si sa già che non includerà né gli Stati uniti né la Cina. “Ci piacerebbe avere a che fare con quanti più attori possibili, ma non possiamo invitare quelli dove è ancora in vigore la pena di morte”, ha continuato Malström che vorrebbe far sparire dal mercato anche i farmaci utilizzati per le iniezioni letali.

     

    Tags: alleanza per un commercio senza strumenti di torturaCecilia Malmstroemcommerciotortura

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