Bruxelles – L’europarlamentare Eleonora Forenza, membro della sinistra europea Gue, e il gruppo musicale Banda Bassotti rischiano un provvedimento giudiziario in Ucraina. Forenza ha sollevato l’ira delle autorità di Kiev per aver preso parte insieme ad altri attivisti politici e sindacali alla Carovana antifascista organizzata anche quest’anno dalla band romana nella regione separatista del Donbass in Ucraina orientale. I partecipanti dell’iniziativa si trovano a Mosca, da dove rientreranno a Roma, ma potrebbero essere arrestati una volta in Italia e estradati in Ucraina per essere sottoposti a un processo.
“Abbiamo mandato una nota al ministero degli Esteri italiano sulla violazione della legislazione Ucraina e chiesto che siano prese misure per evitare la visita (della Carovana antifascista, ndr). Il Ministero italiano ha quindi mandato agli organizzatori di questa provocazione le informazioni sulle conseguenze criminali per la violazione della legge ucraina”, ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri di Kiev Maryana Betsa ad un’agenzia ucraina. “L’Italia ha affermato che il governo supporta l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina e che la sua posizione non è cambiata”, ha aggiunto Betsa, secondo la quale in ogni caso Kiev chiederà all’Italia di portare davanti alla giustizia i partecipanti della spedizione.
“Siamo a Mosca e stiamo rientrando in Italia. Stiamo tutti bene. Abbiamo appreso della richiesta di estradizione del governo di Kiev che ci vuole processare per terrorismo e della posizione dell’Ambasciata ucraina in Italia. Ci pare assurda la posizione del governo italiano di fronte a tali richieste, che anziché respingerle si preoccupa di ribadire l’amicizia col governo di Poroschenko”, ha dichiarato Forenza. “Come delegazione di Rifondazione Comunista siamo orgogliosi di aver portato solidarietà al Donbass antifascista unendoci alla Carovana della Banda Bassotti, insieme a Usb e a tanti altri antifascisti. Siamo orgogliosi di aver disobbedito al regime di Poroshenko di cui l’Ue è vergognosamente complice”, ha concluso l’eurodeputata italiana.
Il Donbass è una zona dell’Ucraina contesa dal 2014, quando le autorità separatiste si sono dichiarate unilateralmente indipendenti da Kiev con un referendum popolare. Le autorità centrali non hanno mai riconosciuto l’esito della consultazione e ritengono il Donbass parte del territorio nazionale, anche se attualmente occupato da gruppi illegali sospettati di avere legami con la Russia.