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Commissione Ue rilancia la coltivazione Ogm

Commissione Ue rilancia la coltivazione Ogm

Il collegio dei Commissari ha deciso di sottoporre al Consiglio dei Ministri l’autorizzazione alla coltura del mais 1507 anche se vorrebbe lasciare agli Stati il potere di vietarla sul proprio territorio, ipotesi, quest'ultima, osteggiata da Francia, Gran Bretagna e Germania

Il collegio dei Commissari ha deciso di sottoporre al Consiglio dei Ministri l’autorizzazione alla coltura del mais 1507 anche se vorrebbe lasciare agli Stati il potere di vietarla sul proprio territorio, ipotesi, quest’ultima, osteggiata da Francia, Gran Bretagna e Germania

GmoSi potrebbe andare verso il via libera la coltivazione di un nuovo mais geneticamente modificato in Europa. Il collegio dei Commissari ha deciso di sottoporre al Consiglio dei ministri dell’Ue una proposta per l’autorizzazione alla coltura del mais 1507, immesso sul mercato dalla società Pioneer. Si tratta di un mais modificato in modo da produrre una tossina pesticida e da resistere a forti dosi di un erbicida, il glufosinato. Se approvato, si tratterebbe del secondo Ogm coltivato in Europa, a fianco del Monsanto 810. La proposta della Commissione sarà sottoposta ai ministri Ue dell’Ambiente che si dovranno riunire a dicembre per votarla. L’unico modo che gli Stati membri hanno per bocciare la proposta della Commissione è avere una maggioranza qualificata contraria.

Con la decisione di chiedere al Consiglio Ue di autorizzare il nuovo mais Ogm, la Commissione europea ha iniziato un vero e proprio pressing sui governi degli Stati membri perché si decidano a sbloccare l’iter di approvazione di una nuova direttiva, proposta nel 2010, che conferirebbe a ciascun Paese il diritto di vietare le coltivazioni transgeniche sul proprio territorio, anche quando sono state autorizzate a livello comunitario. Proposta finora bocciata dall’opposizione soprattutto di tre grandi Stati membri: Regno Unito, Germania e Francia.

A spiegare che la proposta di autorizzazione del mais 1507 e la direttiva per lasciare mani libere agli Stati membri, siano da considerare insieme è stato questa mattina lo stesso commissario alla Salute, Tonio Borg. Il Commissario ha detto di aspettarsi che a dicembre, contestualmente alla proposta di autorizzazione, il Consiglio sblocchi anche la direttiva che dà ai singoli Paesi la possibilità dell’opt out.

Molte rimangono le perplessità degli ambientalisti sul nuovo impulso dato al processo di autorizzazione alla coltura del nuovo mais Ogm. Secondo Greenpeace l’Efsa non ha effettuato test sulla sicurezza legati a un incremento dell’uso di glufosinato. “La Commissione sta agendo in modo irresponsabile raccomandando l’approvazione di una coltura ogm già nota per i danni a farfalle e falene e che incoraggia l’uso dilagante di un erbicida così tossico che e’ già in fase di eliminazione nella Ue” attacca Greenpeace.

Bene invece, secondo il ministro italiano dell’ambiente, Andrea Orlando, la proposta della Commissione di avviare un nuovo dibattito sulla libera scelta degli Stati in fatto di colture Ogm: “Lasciare ai Paesi membri più autonomia sugli Ogm – commenta il ministro – rafforza la posizione dell’Italia, contraria all’uso di prodotti transgenici nella sua agricoltura. Viene coronato un impegno che il ministero porta davanti da anni”.

“È scandaloso che la Commissione stia provando a forzare per l’autorizzazione di questa coltura di mais Ogm a dispetto della massiccia opposizione dei cittadini europei, come dei governi degli Stati membri” commenta l’eurodeputato dei Verdi e vice presidente della commissione agricoltura, José Bové: “I rischi non sono stati adeguatamente valutati, con grosse lacune nei test di sicurezza” denuncia.

Letizia Pascale 

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