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Parla presidente ucraino, Gue abbandona l’Aula e vota contro l'accordo di associazione
L'intervento in Aula a Strasburgo del presidente ucraino Poroshenko

Parla presidente ucraino, Gue abbandona l’Aula e vota contro l'accordo di associazione

Gli eurodeputati della sinistra non hanno gradito le parole di Schulz che ha definito ciò che accade nel Paese una “rivoluzione pacifica”. Spinelli: "L'accordo richiedeva un dibattito molto più profondo. L'Ue dovrebbe chiedere a Kiev di sciogliere le milizie naziste e garanzie che le popolazioni russe in Oriente e nel Sud saranno protette"

Un gruppo di deputati della sinistra europea, Gue, ha abbandonato l’Aula di Strasburgodurante il dibattito sull’Accordo di associazione e libero scambio fra Unione europea e Ucraina.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la frase che Martin Schulz ha pronunciato nel dare la parola al premier ucraino Petro Poroshenko, collegato da Kiev in streaming. Secondo Eleonora Forenza, capo della delegazione de L’Altra europa con Tsipras, il fatto che il Presidente del Parlamento abbia definito ciò che sta accadendo in Ucraina una rivoluzione pacifica è “inaccettabile”. Per questo la maggior parte degli esponenti Gue ha abbandonato l’emiciclo per poi rientrare successivamente e votare contro l’accordo di associazione.

Il gruppo dell’euro-sinistra punta il dito soprattutto sulla fretta con cui l’Europarlamento ha trattato la questione. “Questo accordo richiedeva un dibattito molto più profondo”, ha dichiarato Barbara Spinelli, “e le istituzioni dell’Unione non hanno preso abbastanza tempo nell’affrontare la questione”. Per Spinelli l’Ue “dovrebbe chiedere a Kiev di sciogliere le milizie naziste”, e “chiedere garanzie che le popolazioni russe in Oriente e nel Sud del paese saranno protette”. “Noi vogliamo una Europa fondata sull’antifascismo”, ha aggiunto Forenza.

Ancora più diretto il deputato spagnolo Pablo Iglesias, leader di Podemos, che si è chiesto se “l’Ue è solo una pedina fra gli scacchi degli Stati Uniti oppure ha ancora una politica estera autonoma che non mette in pericolo le persone”.

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