HOT TOPICS  / Invasione russa in Ucraina Qatargate Coronavirus Fit for 55 Energia Hge Agrifood Salute
Non Fyrom ma Macedonia, la Commissione
Le dispute sul nome Macedoania sono spunto per manifestazioni nazionalistiche da ambo le parti della frontiera

Non Fyrom ma Macedonia, la Commissione "scivola" sul nome del Paese

A due giorni dalla elezioni in Grecia, dove la cosa non sarà vista serenamente, un errore "di distrazione" porta l'esecutivo comunitario a individuare il ministro della Salute di Skopje come “macedone” anziché “ex jugoslavo di Macedonia”

La Commissione europea riconosce la repubblica di Macedonia come Macedonia ponendo fine a una controversia sul nome che si trascina praticamente da sempre, da quando la Jugoslavia si è dissolta dando vita alle tante entità statali separate e distinte.

Che succede a Bruxelles? Niente, solo semplici sviste frutto di distrazioni, che però non faranno piacere ai greci, e due giorni prima delle elezioni non è neanche il mento più indolore. La questione del nome dell’ex repubblica jugoslava di Macedonia è una di quelle storia infinite: i macedoni dell’ex jugoslavia sostengono di essere in Macedonia dagli inizi degli anni Novanta, quando dichiararono l’indipendenza. L’Ue però la riconosce come ex repubblica jugoslava di Macedonia (o Fyrom, dall’acronimo inglese), e la la Grecia – gelosa della propria regione della Macedonia – su questo non transige, tanto è vero che il negoziato sull’adesione della Fyrom all’Ue è in fase di stallo proprio per la questione del nome.

Ebbene, secondo l’agenda degli appuntamenti della prossima settimana diffusa dalla Commissione, martedì il commissario per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, “riceverà il ministro della Salute di Macedonia, Nikola Todorov”, e Nikola Todorov non è ministro della regione greca di Macedonia, ma proprio dello Stato balcanico al centro della disputa sul nome. Un errore che, alla vigilia del voto in Grecia, rischia di costare caro.