Bruxelles – “Non vogliamo sentire parlare fra dieci anni di un genocidio, quando si poteva fare qualcosa oggi”. L’appello ad aprire gli occhi su quello che sta succedendo nella Repubblica Democratica del Congo lo ha lanciato Peace walking man, attivista per i diritti umani, John Mpaliza, cittadino italiano di origini congolesi arrivato a Bruxelles dopo una marcia a piedi partita lo scorso 23 ottobre da Reggio Emilia.
Dopo oltre mille e trecento chilometri a piedi, 47 giorni di cammino insieme a una sessantina di persone partite con lui dalla cittadina emiliana, l’attivista per la pace in Congo è arrivato di fronte al Parlamento europeo, accolto dai parlamentari dei Socialisti e Democratici Cecile Kyenge e Gianni Pittella, presidente del gruppo.
“Abbiamo portato al Parlamento una risoluzione che è stata approvata dall’Aula contro i massacri, per la giustizia, per la pace, per il rispetto dei diritti umani”, ha detto al megafono davanti agli attivisti appena arrivati nella capitale europea Gianni Pittella.
Tra ottobre 2014 e maggio 2016 più di 1160 persone sono morte, vittime di massacri, nella zona di Beni, nel nord est della Repubblica Democratica del Congo. Lo ha ricordato anche l’eurodeputata dei Socialisti e Democratici Cécile Kyenge: “La regione di Beni, ricca di risorse minerarie, è vittima di una ‘guerra a bassa intensità’, in cui sono coinvolte milizie congolesi e straniere che infliggono violenze sistematiche facendo regnare il terrore. Sono migliaia le persone trucidate, tra cui molte donne e bambini e tutto ciò, lo denuncio, lascia presagire il rischio di un vero genocidio”.