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Alfano: "Bisogna trovare forme e modi per punire crimini di guerra in Siria"

A Bruxelles per la conferenza internazionale per gli aiuti ai siriani il ministro degli Esteri conferma che chi ha usato armi chimiche nel Paese deve pagare. La linea va resa operativa.

Bruxelles – Fare chiarezza e poi fare giustizia. L’Italia vuole perseguire i responsabili dell’attacco con armi chimiche condotto nella provincia di Idlib, nella Siria nordoccidentale. E’ la linea espressa a Bruxelles dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano, nel corso della conferenza internazionale sugli aiuti per la Siria. Una posizione che, spiega il titolare della Farnesina, è condivisa con i partner. “Abbiamo sostenuto una linea di grande fermezza circa la necessità di assicurare alla giustizia i responsabili di questi che sono veri e propri crimini di guerra”. Trovato il consenso su questo, ora “occorrerà trovare forme e modi per cui un’autorità indipendente sia in grado di punire chi è responsabile” dell’utilizzo delle armi chimiche.

Alfano ha quindi ribadito che la ricostruzione del Paese passa attraverso la transizione politica. Senza questa, non sarà possibile investire. L’Unione europea, e l’Italia con essa, rimane disponibile a lavorare per il futuro della Siria. “L’Europa può essere protagonista anche nella ricostruzione, ma non si possono mettere i soldi nella ricostruzione mentre le persone continuano a essere uccise e la distruzione continua”. Per cui “occorre fermare tutto questo prima di procedere alla ricostruzione”. Serve dunque la soluzione politica, che appare lontana.