Bruxelles – Il gasdotto Nord Stream 2 “non è nell’interesse dell’Europa”, e lascerà l’Ucraina “alla mercé della Russia”. Il presidente de Consiglio europeo, Donald Tusk, ha scritto una lettera a Jean-Claude Juncker, chiedendo di essere molto severi nell’applicare le regole comunitarie al progetto che raddoppierà le condutture che dalla Russia portano il gas direttamente in Germania attraverso il mar Baltico. Il polacco Tusk si fa portavoce dei Paesi della regione, come la sua Polonia, che temono che questo progetto aumenti l’influenza di Mosca sull’Europa in chiave geopolitica.
Nella lettera, che è stata ottenuta dal Financial Times, Tusk scrive che il progetto di Gazprom “consentirà alla Russia di chiudere la rotta attraverso l’Ucraina, lasciando il nostro partner alla mercé della Russia, mentre la sua aggressione non è ancora terminata”. Inoltre Nord Stream 2 “contraddice gli obiettivi che ci siamo dati con l’Unione energetica rendendoci più dipendenti dalla Russia e concentrando io traffico di gas sulla rotta attuale”, piuttosto che diversificare le rotte, “e rafforzerà la posizione di Gazprom come principale fornitore di gas dell’Ue”. L’Unione europea preferirebbe che il gas russo continuare ad arrivare in Europa attraverso l’Ucraina, e che venisse rinnovato il contratto di Mosca con Kiev che scadrà nel 2019 e che assicura al Paese miliardi di dollari all’anno per tariffe di transito.
“La Commissione è un’istituzione basata sulla legge e non può prendere decisioni arbitrarie bloccando o favorendo un progetto in base a preferenze, ogni decisione deve essere prese in base alla legge”, ha dichiarato il portavoce dell’esecutivo di Bruxelles, Margaritis Schinas, facendo capire che non sarà possibile bloccare il progetto che piaccia o no a Tusk e ai Paesi baltici. Juncker “ha detto di preferire i gasdotti che uniscono a quelli che dividono”, ha ricordato il portavoce, assicurando che Bruxelles comunque “lavorerà affinché la costruzione di un progetto così importante avvenga nel rispetto delle regole europee”.