Bruxelles – “Vogliamo sperare di non doverci confrontare con l’ipotesi di un mancato accordo, ma è inevitabile prepararsi a questa evenienza. Anche se, preciso, il deal rimane ancora la nostra opzione preferita”. Inizia con questa premessa Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea, introducendo il discorso sulla preparazione Ue alla Brexit.
Sono due le proposte legislative presentate dall’esecutivo comunitario, nel caso in cui davvero alla fine non si raggiunga un accordo. La prima riguarda la modifica delle leggi Ue sulla questione dei visti, in modo tale da “consentire ai britannici di essere esclusi dall’obbligo di visto per soggiorni brevi nell’Unione” una volta che le leggi comunitarie smetteranno di avere applicazione in Uk. Questo, sottolinea il commissario, “a condizione che la Gran Bretagna faccia lo stesso nei confronti dei cittadini comunitari”.
La seconda proposta adottata riguarda invece la questione dell’efficienza energetica, per cui la Commissione suggerisce un “adattamento tecnico della legislazione per tenere di conto del ritiro Uk dall’Unione”. Le cifre relative al consumo di energia indicate nella direttiva sull’efficienza energetica e nel regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia (l’atto legislativo tramite cui si intende raggiungere gli obiettivi energetici e climatici dell’Ue entro il 2030) si basano infatti sui dati dei 28. È necessario quindi ridurre tali dati in vista dell’uscita britannica, ricalcolandoli per i 27.
L’obiettivo di efficienza energetica del 32,5 percento, da raggiungere entro il 2030, è ovviamente confermato: la modifica non pregiudica infatti in alcun modo l’accordo, che rimarrà invariato.
La Commissione ha individuato i settori prioritari in cui potrebbero essere necessarie misure d’emergenza, dato l’impatto significativo che un mancato accordo avrebbe per i cittadini e le imprese. I suddetti settori corrispondono a residenza e questioni relative ai visti, servizi finanziari, trasporto aereo, dogana, norme sanitarie, trasferimento di dati personali e politica climatica. Le eventuali misure d’emergenza saranno adottate solo in aree limitate per cui si renda necessario proteggere gli interessi vitali dell’Unione e nel caso in cui non siano possibili misure di preparazione.
“Prepararsi alla Brexit corrisponde a una responsabilità condivisa non solo a livello europeo, ma anche a livello nazionale e locale. La Commissione Ue è pronta a svolgere un ruolo di coordinamento tra paesi sulla base degli effetti che l’uscita Uk porterà”, ha aggiunto Timmermans, concludendo.