Bruxelles – “Non vi perdoneremo mai”. Ha esordito così Greta Thunberg, la sedicenne attivista per il clima, davanti ai leader delle Nazioni Unite intervenuti oggi a New York, in occasione del Climate action summit, tra cui il Presidente americano Donald Trump, apparso a sorpresa durante il vertice.
Parole dure quelle che l’adolescente svedese ha rivolto ai governanti di oltre 60 Paesi del mondo e che non pretendono risposte a parole, ma nei fatti. Concreti e immediati. Perché finora tutto quello che è stato fatto, è stato un “fallimento”, grida a gran voce Thunberg. “Le persone soffrono, muoiono ed interi ecosistemi stanno sparendo. Ci avviamo a un’estinzione di massa”, ha detto la giovane attivista. “Non voglio credere che voi leader abbiate davvero compreso la gravità della situazione attuale e che vi siate rifiutati di agire. Sareste malvagi e io mi rifiuto di pensarlo”. Ma la sua rabbia è implacabile: “Se vi rifiutate di agire, non avrete mai il nostro perdono”.
Un intervento che doveva scuotere le coscienze dei presenti e che sembra esserci riuscito, visto che, nel corso della giornata, 66 Paesi hanno stabilito di voler raggiungere un’economia a zero emissioni di diossido di carbonio entro il 2050. Un obiettivo cruciale nel contrastare il cambiamento climatico sul lungo termine, che il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha salutato con entusiasmo. “L’emergenza climatica è una gara che stiamo perdendo, ma possiamo vincerla”, ha commentato Guterres.
Le Nazioni Unite hanno anche annunciato che 68 Paesi si sono impegnati a rivedere formalmente verso l’alto i loro piani per il clima entro il 2020, quando i 195 firmatari dell’accordo di Parigi (2015), dovrebbero presentare nuovi impegni. Tra di loro vi sono i capi di Stato dell’Unione europea, che con i suoi finanziamenti ha contribuito in modo fondamentale alla battaglia climatica. Dopo che ieri Guterres ha incontrato il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans e l’alto rappresentante per gli affari esteri dell’Ue, Federica Mogherini, la linea dell’Unione è stata ribadita con più forza: incrementare il partenariato strategico con le Nazioni Unite e sostenere nuove iniziative multilaterali al loro interno, i punti su cui l’Ue non intende arretrare. Al contrario, mira a essere pioniere globale di una missione cruciale per il pianeta, stimolando gli interlocutori mondiali a maturare sempre nuove ambizioni.
Accolto con stupore l’intervento del Primo ministro russo Dmitrj Medvedev, che ha dichiarato di aver firmato una risoluzione relativa alla ratifica dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. “E’ importante – ha detto Medvedev in una riunione con i vice primi ministri (secondo quando riporta Interfax) – che il nostro Paese partecipi a questo processo: la minaccia dei cambiamenti climatici potrebbe compromettere l’equilibrio ambientale, mettere a rischio lo sviluppo di successo di molti settori chiave, come l’agricoltura, e, soprattutto, la sicurezza della nostra gente che vive sul permafrost. Stiamo svolgendo lavori nell’ambito del Progetto nazionale ecologico e cerchiamo di ridurre le emissioni che inquinano l’aria e di ripristinare le foreste: ora dovremo tenere presente anche l’adempimento degli obblighi internazionali che mirano a ridurre le emissioni di gas serra”, ha aggiunto Medvedev. Sembrano intenzioni reali quelle annunciate dal Primo ministro che, in conclusione, è ritornato sull’accordo di Parigi: “Ho già ordinato di elaborare regolamenti che lo adeguino alle leggi russe”.