Bruxelles – Il falco non è diventato colomba ma è disponibile a cedere qualcosa. Valdis Dombrovskis, in audizione alla commissione affari economici del parlamento europeo per essere confermato come vice presidente della Commissione, smette i panni del rigorista tutto d’un pezzo e apre su temi cruciali come la riforma del Patto di stabilità e crescita o anche la golden rule.
Per il vicepresidente designato della Commissione con le deleghe all’Euro, servizi finanziari, bilanci pubblici e occupazione, la flessibilità non è più tabù: “l’approccio è quello di farne un miglior uso per consentire di reagire ad eventuali rallentamenti dell’economia”. La preoccupazione del ciclo negativo emerge in più occasioni durante l’audizione di conferma all’Eurocamera. Come quando apre in maniera significativa alla riforma delle regole del Patto che “sono diventate troppo complesse” e dunque c’è la necessità di aprire un “dibattito per vedere se c’è il consenso necessario per semplificarle”. Non è proprio quello che chiedono i Paesi più in difficoltà con un alto debito come l’Italia ma è già qualcosa.
E a proposito della spesa pubblica e il modo per gestire l’indebitamento, Dombrovskis si dichiara in accordo con la BCE per l‘utilizzo della leva del bilancio per contrastare la frenata dell’economia. “Quanto alle regole, possiamo prendere come punto di partenza la proposta del Fiscal board per una limitata golden rule” per escludere alcuni investimenti dai limiti sul deficit nel Patto di stabilità e crescita.
Queste linee guida, per l’ex premier lettone che sarà uno dei tre vicepresidenti esecutivi (insieme all’olandese Timmermans e alla danese Vestager), rappresentano gli obiettivi principali del mandato, ovvero come usare le politiche economiche di bilancio per sostenere la trasformazione verde e digitale. “Per finanziare la transizione verso un’economia neutrale per il clima, all’Europa servono investimenti massicci, trilioni di euro nelle prossime decadi, fondi pubblici e privati” ha detto agli eurodeputati, precisando che “per stimolare quelli privati dobbiamo creare incentivi regolatori, e usare la leva del bilancio UE per ottenere molto di più”. In questa direzione ha annunciato la possibilità di un fondo per aiutare le piccole imprese a quotarsi in borsa.
Sul fronte dell’occupazione, tra le prime proposte legislative ci sarà il salario minimo. “la trasformazione green e digitale può avere successo solo se sarà equa dal punto di vista sociale” ha detto Valdis Dombrovskis, “e mi assicurerò che le politiche sociali evolvano per accompagnare questi cambiamenti”.
Infine la Brexit con un’uscita senza accordo che sarebbe “dirompente” per l’economia dell’Unione europea, ha spiegato che “siamo pronti a aiutare Paesi e regioni più colpiti se questo scenario dovesse realizzarsi”, ricordando che la Commissione ha già proposto di utilizzare il Fondo di solidarietà dell’UE ed eventualmente per i fondi di coesione e regionali, e più in generale verificare “se aggiustare i nostri programmi per affrontare alcuni i rischi derivanti dall’uscita in caso di no deal”.