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Bambini al Parlamento UE per l’evento dedicato alle famiglie multietniche

Bambini al Parlamento UE per l’evento dedicato alle famiglie multietniche

Una trentina di ospiti tra genitori e figli, Zullo: "Avere una famiglia dev'essere un valore aggiunto e non un impedimento, per sostenerla bisogna partire dall'ascolto reciproco"

Bruxelles – Un evento sui generis, quello di ieri a Bruxelles. Una decina di famiglie di diverse etnie, circa trenta persone tra genitori e figli, sono state invitate al Parlamento Europeo in occasione dell’evento “Family Friendly Lifestyle”, organizzato dall’europarlamentare M5S Marco Zullo. Non un incontro a porte chiuse tra istituzioni e portatori di interesse, sottolinea una nota, ma una vera e propria tavola rotonda attorno alla quale ci si è confrontati su tematiche riguardanti le nuove politiche familiari in chiave glocal, che partono dunque da un livello globale/europeo fino ad arrivare alle piccole realtà territoriali.

Ma se si pensa a “noiosi” discorsi istituzionali, si è fuori strada: caramelle sul tavolo, fogli bianchi e colori hanno accolto i piccoli ospiti che, assieme ai genitori, si sono interfacciati con una realtà partecipe, molto diversa da come abitualmente viene percepita.

L’accoglienza “a misura di famiglia” è stata agevolata anche dall’intervento dei tre relatori che tra domande, quiz e video hanno saputo raccontare la loro esperienza in maniera del tutto originale. Si tratta di Luciano Malfer, Dirigente dell’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia Autonoma di Trento, Alexander Ploner, campione italiano di scii e membro dell’ex nazionale italiana e infine David Scuderi, Senior Manager e Responsabile delle politiche pubbliche di Amazon.

 “Ho creduto fortemente in questa iniziativa, se si parla di politiche familiari è indispensabile confrontarsi con i diretti interessati – afferma in una nota un soddisfatto Zullo, membro della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere – per questo, assieme ai miei collaboratori, ho voluto invitare alcune famiglie a Bruxelles. Pochi mesi fa, nella comunità in cui vivo ora, ho manifestato la possibilità di una visita in parlamento e quasi in autonomia si è creato un gruppo eterogeneo per stile di vita e origini – parliamo di quattro nazionalità diverse oltre a quella italiana – che, nel vivere quotidiano, molto probabilmente non avrebbe mai pensato di poter fare questa esperienza, non solo per motivi economici ma anche relativi alla credenza di non essere percepiti come un importante interlocutore da parte delle istituzioni”.

 Famiglie di origine italiana, marocchina, moldava, russa e polacca hanno constatato come in realtà sia semplice e naturale interagire, quando di fondo c’è una visione comune.  Avere una famiglia dev’essere un valore aggiunto e non un impedimento, ed è compito delle istituzioni riuscire ad agevolarla, offrendo opportunità concrete di crescita. Ma, per farlo davvero, bisogna partire da un elemento fondamentale: l’ascolto reciproco”.