Bruxelles – Nessuna scusa, nessun alibi, nessun ripensamento. Per non sbagliare servono soldi, senza ‘se’ e senza ‘ma’. Chi non mette mano al portafogli è perché vuole che l’Europa tradisca il suo mandato e i suoi cittadini. Il Parlamento europeo non è disposto a sottostare ai capricci degli Stati membri, e David Sassoli, che del Parlamento UE è presidente, proprio ai leader degli Stati ha detto tutto questo e messo in chiaro che le cose così come stanno non possono essere accettate.
“Io non rappresento una maggioranza parlamentare, io rappresento un Parlamento intero. Ho ricevuto un mandato sul bilancio comune, che deve essere ambizioso”. Significa che Sassoli terrà fede al mandato ricevuto, il che implica a sua volta che il budget pluriennale (MFF 2021-2027) su cui i governi si confrontano “non deve prevedere tagli sui dossier strategici”. Per chi avesse difficoltà a comprendere, il presidente dell’Eurocamera fornisce l’elenco. “Agricoltura, coesione, difesa, digitale, ricerca”. Qui non si può giocare al ribasso. Purtroppo “la proposta finlandese va nella direzione opposta, ed è per noi inaccettabile”.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, poche ora prima del vertice dei leader dei Paesi membri ha chiesto al Parlamento UE una mano a convincere i governi a sborsare il denaro. Sassoli fa capire che l’intesa Commissione-Parlamento in senso anti-Consiglio è stata sancita. “La presidente della Commissione è venuta in Parlamento, dove ha presentato un programma che abbiamo sostenuto e che va sostenuto con risorse, oppure gli Stati scommettono sul fallimento della Commissione”.
L’atto d’accusa di Sassoli è quanto di più chiaro e diretto si possa aspettare dalla conferenza stampa tenuta al termine del rituale incontro con i capi di Stato e di governo. “Se c’è qualcuno che ha scommesso sul fallimento di questa nuova Commissione certamente quelli non siamo noi”, ribadisce. Quindi puntualizza. “Noi i nostri calcoli ce li siamo fatti. Per finanziare i nuovi programmi e rispondere a tutte le sfide serve un bilancio con contributi dell’1,3% del Reddito nazionale lordo”, quando gli Stati vogliono fermarsi all’1% e la presidenza finlandese ha saputo proporre l’1,07%. Quindi ricorda un’altra volta: “Il Parlamento vota il bilancio”. Chi abbia orecchie per intendere intenda.