Bruxelles – Disoccupazione stabile nell’eurozona a gennaio, secondo gli ultimi dati Eurostat. Il tasso di senza lavoro è rimasto fermo al 7,4%, valore più basso da maggio 2008, rileva l’istituto di statistica europeo. Addirittura nell’UE nel suo complesso l’indice a gennaio è del 6,6%, valore più basso di sempre, da quando nel 2000 sono iniziate le pubblicazioni mensili sulla disoccupazione. Un valore, quest’ultimo, da prendere però con le cautele del caso, perché dal 2000 a oggi l’UE è profondamente cambiata, passando da 15 a 28 Stati membri, e poi a 27 dopo la Brexit.
Dietro i numeri percentuali si nascondono però ancora le sfide europee. Eurostat stima in tutto il territorio dell’UE poco più di 14 milioni di uomini e donne senza lavoro a fine gennaio, tre quarti dei quali (12,1 milioni) nell’area dell’euro. Vuol dire che in un mese, tra dicembre e gennaio, il numero di disoccupati è aumentato di 16mila unità nell’UE a 27 e di mille nell’area dell’euro.
Tra i Paesi con le peggiori emorragie del mercato del lavoro l’Italia, che in un mese conta 5mila nuovi disoccupati in più, in netta controtendenza rispetto alle altre principali economie dell’eurozona (Germania -3mila, Francia -5mila). La correzione più sostanziosa si registra però nei Paesi Bassi, dove i disoccupati scendono da 302mila a 284mila in appena trenta giorni (-18mila).
Cattive notizie per i giovani, vale a dire cittadine e cittadini europei con meno di 25 anni di età. Per loro la disoccupazione è aumentata. Ci sono 2,7 milioni di senza lavoro in tutta l’UE, quasi tutti (2,5 milioni) nei Paesi con la moneta unica. Nell’Unione europea si contano 15mila giovani disoccupati in più rispetto all’ultimo mese dello scorso anno, la metà dei quali (+8mila) nell’Europa a 19.
Anche in questo caso l’Italia si distingue per perdite lavorative. I giovani disoccupati passano da 435mila a 437mila. Proprio come la situazione generale, lo Stivale non tiene il passo di Francia (-4mila) e Germania (-4mila). Solo Portogallo (+3mila) e Spagna (+13mila) fanno peggio dell’Italia sul fronte della disoccupazione giovanile.