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L'Italia chiede ai governi più trasparenza sulle lobby. Di Stefano:

L'Italia chiede ai governi più trasparenza sulle lobby. Di Stefano: "Un modo per riavvicinare i cittadini alla politica UE"

Il sottosegretario italiano agli Esteri a Bruxelles per partecipare alla presentazione del nuovo piano di trasparenza nei rapporti con i portatori di interesse adottato dalla Rappresentanza italiana all'UE

Bruxelles – Riavvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni europee, rendendo più trasparenti il processo decisionale e le relazioni con i portatori di interesse di Bruxelles. Questo l’obiettivo del nuovo piano di trasparenza adottato dalla Rappresentanza Permanente italiana presso l’Unione Europea nei suoi incontri con le lobby europee, operativo dal primo febbraio, anticipato da EUNEWS, e presentato oggi a Bruxelles.

La presentazione a Bruxelles del piano sulla trasparenza alla presenza del sottosegretario italiano agli Esteri, Manlio Di Stefano

L’Italia è uno dei cinque paesi dell’UE ad aver adottato il piano di trasparenza sulle lobby. Un primo passo per arrivare ad uniformare le regole in materia anche a livello di Consiglio Ue, dove la normativa è meno stringente e soprattutto si differenzia da paese a paese. Con questa iniziativa, l’Italia invita gli altri paesi e le altre rappresentanze “ad adeguarsi a questi standard” sottolinea il sottosegretario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano, auspicando che lo faccia anche il Consiglio europeo stesso. “Siamo convinti di agire nell’interesse nazionale e non dietro spinta dei lobbisti e quindi non abbiamo niente da nascondere nel processo decisionale”.

L’iniziativa punta a mettere in atto un circolo virtuoso tra le istituzioni europee, al solo obiettivo di riavvicinare i cittadini alla politica europea, ribadisce il sottosegretario. Nella cattiva narrazione che negli Stati membri si fa dell’Europa è radicata proprio la non-comprensione dei processi decisionali a livello europeo, che devono essere resi più trasparenti.

L’iniziativa del governo italiano, frutto della collaborazione con la società civile, è nata accogliendo la proposta avanzata un anno fa da The Good Lobby e dal suo fondatore Alberto Alemanno, secondo cuicon questa iniziativa l’Italia dimostra che è possibile rendere trasparente il dialogo – necessario – tra rappresentanti di interessi e decisori non soltanto a Bruxelles ma anche in Italia. The Good Lobby lavora affinché l’esempio italiano possa divenire il nuovo standard europeo per la regolamentazione degli interessi”.

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