Bruxelles – Dimenticatevi la crescita. E’ recessione vera, profonda, grave. L’Italia a fine anno avrà un crollo del Prodotto interno lordo a doppia cifra, come nessuno prima aveva intenzione di certificare ufficialmente. Ora lo fa la Commissione europea, nelle previsioni economiche d’estate. Si tratta di stime provvisorie, contenenti solo alcuni indicatori, ma non per questo meno importanti. Solo tre due mesi fa, a inizio maggio, si stimava per il Paese una contrazione del 9,5% per il 2020. Adesso, invece, “le perdite di produzione nei primi due trimestri saranno probabilmente maggiori di quanto ipotizzato in primavera, con una previsione del PIL reale in calo del’11,25% quest’anno”.
Dopo il tonfo una ripresa minore del previsto
Se il crollo dell’economia tricolore è considerato assai ben più importante che quello preventivato a inizio maggio, la ripresa per il 2021 è prevista ‘azzoppata’. Era data a +6,5%, adesso invece si perderà per strada mezzo punto. “L‘espansione passerà da un rimbalzo tecnico a una ripresa più autentica” con il passare dei trimestri del 2021, con l’effetto finale di una “crescita della produzione media annua del 6% nel 2021”. Tuttavia, “non si prevede che il PIL reale tornerà al livello del 2019 entro la fine del 2021”. Nello specifico, per l’Italia, si prevede che la differenza tra l’ultimo trimestre del 2019 e l’ultimo trimestre del 2021 sarà in Italia pari a -4,75%. Se tutto va bene.
Le previsioni della Commissione sono prudenziali e si basano sull’assunto che il peggio sia passato. Vuol dire che “l’attività economica inizierà a riprendersi nel terzo trimestre di quest’anno, in assenza di una seconda ondata di infezioni”. Una condizione valida per tutti, ma che per l’Italia potrebbe aggravare la situazione. Anche se la situazione dovesse restare com’è, “è probabile che la produzione industriale riprenda il ritmo più rapidamente, mentre il turismo e molti altri servizi relativi ai consumatori sono destinati a riprendersi più gradualmente, attenuando così il rimbalzo della domanda”.
Nuovo appello alle riforme
Altra aspettative chiave per l’Italia: il PIL ricomincerà a crescere già alla fine di quest’anno se “aiutata da un sostanziale sostegno politico”. Serve un piano di rilancio, esattamente quello che il presidente del Consiglio, Giuseppe, Conte non ha ancora fatto pervenire a Bruxelles.
Dall’UE un suggerimento per il presidente del Consiglio: intervenire in modo deciso ed efficace sul mercato del lavoro. “Una prolungata crisi del mercato del lavoro, una volta scadute le misure di emergenza e la riduzione del sentimento dei consumatori, potrebbe frenare la ripresa prevista”.
Il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, invita a restare calmi e non perdere di vista le priorità. Occorre rispondere con decisione ed efficacia. “Più che soffermarmi sulle differenza tra Stati membri, mi concentrerei sulla sfida che la ripresa pone per il governo italiano e tutti gli italiani”.
Giuseppe Conte sotto accusa?
Difficile dire se il confinamento totale decretato in Italia sia stato fin troppo rigoroso. L’esecutivo comunitario non entra nel merito. Tuttavia rileva come “l‘epidemia di COVID-19 e le relative misure di contenimento hanno spinto l’economia italiana in una profonda contrazione” economica e produttiva. Valutando più approfonditamente la situazione, “le rigorose misure di blocco imposte dal governo italiano a marzo, compresi gli arresti della produzione, significano che il danno all’attività economica dovrebbe essere ancora maggiore nel secondo trimestre”. Insomma ,le misure volute dal governo si rilevano asfissianti per il sistema Paese, in difficoltà.
“Il punto è che l’Italia è stato il Paese europeo con il periodo di chiusura più prolungato, e abbiamo visto l’impatto devastante che le misure di lockdown hanno sull’economia”, spiega Gentiloni in conferenza stampa. “Inoltre è stata colpita la zona trainante dell’economia italiana”, ossia le regioni dei Nord più ricco e industrializzato.