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Migranti, la Commissione vuole risposte da Frontex sui 'pushback' entro fine novembre

Migranti, la Commissione vuole risposte da Frontex sui 'pushback' entro fine novembre

Riunione straordinaria della commissaria Johansson con il direttore Leggeri sul caso sollevato dall'inchiesta di un gruppo di media: l'Agenzia UE della guardia di frontiera e costiera sarebbe coinvolta in respingimenti illegali di richiedenti asilo al largo delle isole greche dell'Egeo

Bruxelles – Continua a tenere banco a Bruxelles la questione dei pushback, i respingimenti illegali di persone con diritto alla protezione internazionale ai confini dell’Unione Europea. Proprio mentre la mediatrice europea Emily O’Reilly decideva di avviare un’indagine contro la Commissione Europea per mancato controllo del “meccanismo di monitoraggio” dei diritti umani lungo il confine croato (decisione divulgata stamattina), la commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, si è riunita ieri con il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, per discutere dei presunti pushback operati dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera al largo delle isole greche dell’Egeo.

Il caso è montato lo scorso 23 ottobre, quando il settimanale tedesco Der Spiegel (in collaborazione con i media no-profit olandesi Lighthouse Reports, il sito di giornalismo investigativo britannico Bellingcat, e due emittenti televisive, la tedesca ARD e la giapponese Asahi) ha pubblicato un’inchiesta sul coinvolgimento di Frontex con la guardia costiera greca in questi incidenti. Da alcune immagini di video in possesso del gruppo internazionale di media, si vedono agenti di Frontex che, da aprile, effettuano respingimenti per impedire ai migranti di raggiungere il suolo europeo, una pratica illegale. In particolare un video mostrerebbe una delle imbarcazioni dell’agenzia UE bloccare il passaggio a una barca occupata dai migranti e provocare grandi onde, sorpassandoli ad alta velocità: a questo punto sarebbe stata la guardia costiera greca a costringerli a tornare indietro verso la Turchia.

Frontex ha subito negato le accuse e ha assicurato che i suoi agenti hanno protetto i migranti e rispettato il loro diritto al non respingimento. Anche il governo greco ha negato le accuse. La presunta violazione del diritto internazionale operata dall’agenzia ha però seriamente preoccupato – per non dire imbarazzato – la Commissione Europea, la cui presidente, Ursula von der Leyen, aveva definito la Grecia “scudo dell’Europa” durante la visita dei vertici delle istituzioni UE a marzo sul confine con la Turchia. Dopo essersi coordinata con la presidente, il 28 ottobre la commissaria Johansson ha annunciato che avrebbe convocato una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione di Frontex per discutere “urgentemente” della questione.

Riunione straordinaria che si è tenuta appunto ieri e che è stata definita dalla commissaria agli Affari interni “un buon inizio per quello che voglio essere un processo trasparente”, aggiungendo che si aspetta che Leggeri risponda alle domande “prima della prossima riunione del consiglio“, ovvero entro la fine del mese. Il direttore esecutivo di Frontex ha ammesso che l’agenzia dovrebbe istituire un comitato di valutazione per monitorare il rispetto delle normative e ha promesso di migliorare gli standard di segnalazione dei diritti umani. “Qualsiasi accusa di cattiva condotta o violazione dei trattati internazionali o dei diritti umani è trattata con grave preoccupazione e sarà indagata attentamente”, ha dichiarato. “Mi impegno a rafforzare l’ufficio del responsabile dei diritti fondamentali e ad aumentare gradualmente il suo bilancio”.