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Qualità dell'aria, la battaglia del Parlamento per includere tutti gli inquinanti atmosferici nella legislazione Ue

Qualità dell'aria, la battaglia del Parlamento per includere tutti gli inquinanti atmosferici nella legislazione Ue

Rivedere le due direttive sulla qualità dell'aria del 2004 e 2008 per coprire altri inquinanti non regolamentati che hanno dimostrato di avere effetti nocivi sulla salute e sull'ambiente, come le particelle ultrafini, il mercurio e l'ammoniaca. La commissione per l'Ambiente ha adottato un progetto di risoluzione che sarà votato in plenaria il 24 e 25 marzo

Bruxelles – Migliorare l’attuazione degli standard attuali di qualità dell’aria e introdurne di nuovi per gli inquinanti non ancora regolamentati. I deputati della Commissione per l’Ambiente e la Sanità pubblica (ENVI) del Parlamento europeo riconoscono che le direttive dell’UE sulla qualità dell’aria abbiano in parte consentito di stabilire standard europei comuni e lo scambio di informazioni, ma molto di più si può fare per migliorarne la portata e ridurre in modo significativo le 400mila morti premature stimate all’anno causate dall’inquinamento atmosferico.

Con 43 voti favorevoli, 33 contrari, 3 astensioni hanno adottato ieri (4 marzo) la relazione d’iniziativa modificata dell’eurodeputato socialista spagnolo Javi López sull’attuazione delle direttive 2004/107 / CE e 2008/50 / CE sulla qualità dell’aria. Alla relazione sono stati presentati 231 emendamenti, tutti approvati dalla commissione. Il progetto di risoluzione sarà al voto del Parlamento europeo in seduta plenaria il 24 e 25 marzo. Nel quadro del Green Deal europeo è prevista la revisione degli standard di qualità dell’aria nel terzo trimestre del 2022 e secondo la commissione parlamentare le direttive riviste dovrebbero coprire altri inquinanti non regolamentati che hanno dimostrato di avere effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente nell’UE, come le particelle ultrafini, il black carbon, il mercurio e l’ammoniaca, uno degli inquinanti più dannosi per gli ecosistemi.

La Commissione è invitata a stabilire una lista di controllo per sostanze o composti che, per motivi di salute, destano preoccupazione pubblica o scientifica, come le microplastiche. I deputati ritengono che le due direttive siano state solo parzialmente efficaci nel ridurre l’inquinamento atmosferico e limitarne gli effetti negativi sulla salute, sulla qualità della vita e sull’ambiente. Hanno inoltre sottolineato che un gran numero di Stati membri – Italia compresa – non è ancora pienamente conforme alle norme attualmente in vigore o non ha adottato misure sufficienti per migliorare la qualità dell’aria e ridurre al minimo il superamento dei valori limite. A ottobre 2019 erano ancora in corso 32 procedimenti d’infrazione nei confronti di 20 Stati.

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