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Svezia, riconfermato dal Parlamento il premier dimissionario Löfven per formare nuovo governo. Decisivo il voto dei Verdi

Svezia, riconfermato dal Parlamento il premier dimissionario Löfven per formare nuovo governo. Decisivo il voto dei Verdi

Ricevuto il sostegno da parte di175 parlamentari su 379, si attende per venerdì la presentazione del nuovo esecutivo. Dopo il voto di sfiducia del 21 giugno non era stata trovata nessuna soluzione alternativa

Bruxelles – Servivano 175 voti a Stefan Löfven per farsi riconfermare dal Parlamento nazionale del Regno di Svezia come primo ministro ad interim e guidare la formazione di un nuovo governo. E 175 voti esatti sono arrivati, grazie al sostegno dei Verdi. Il leader del Partito socialdemocratico svedese potrà ora presentare ufficialmente il suo nuovo governo di coalizione con il partito ambientalista venerdì (9 luglio).

Löfven, che dal 18 gennaio 2019 (dopo quattro mesi di negoziati dalle elezioni parlamentari del 2018) guidava un governo di minoranza con l’appoggio dei Verdi e l’astensione del Partito Liberale, del Partito di Centro e del Partito della Sinistra, aveva dato le dimissioni appena 16 giorni fa. Il 21 giugno si era tenuto uno storico voto di sfiducia sulla proposta di legge per affrontare la carenza di alloggi, che aveva portato il Paese sull’orlo delle prime elezioni anticipate dal 1958.

Invece di indire elezioni anticipate, il premier dimissionario aveva scelto di aprire i colloqui (falliti) per estendere la coalizione, sotto la supervisione del presidente Parlamento nazionale, Andreas Norlén. Essendo caduta anche l’opzione di un governo privo dei socialdemocratici, che al Riksdag costituiscono la rappresentanza più numerosa con 100 seggi, oggi Löfven è tornato in Aula per testare la tenuta della già rodata coalizione di minoranza (i Verdi hanno 16 deputati). Su 349 parlamentari, sono stati 173 i contrari, con soli due voti di scarto, da cui sono dipese le sorti del premier e del nuovo gabinetto.

Tuttavia, per Löfven si apre ora la durissima partita dell’approvazione del bilancio statale. Uno scoglio su cui potrebbe di nuovo incagliarsi la barca del governo rosso-verde: il premier ha già detto che se in autunno non sarà approvato, si dimetterà di nuovo. Non è definitivamente scongiurato lo spettro delle elezioni anticipate (la prossima tornata sarebbe a settembre 2022), dal momento in cui il leader del Partito Moderato, Ulf Kristersson, che siede tra i banchi dell’opposizione, ha constatato di poter contare sul sostegno di soli 174 parlamentari: al momento un solo voto gli impedirebbe di guidare una nuova coalizione.