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Il Parlamento UE rinvia il voto sulle leggi per regolamentare le piattaforme digitali: stretta in arrivo dopo i Facebook Files
La relatrice per il DSA alla commissione IMCO, Christel Schaldemose (S&D)

Il Parlamento UE rinvia il voto sulle leggi per regolamentare le piattaforme digitali: stretta in arrivo dopo i Facebook Files

Gli eurodeputati della commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) vogliono ascoltare la testimonianza della gola profonda Frances Haugen l'8 novembre prima di esprimersi sul DSA e il DMA

Bruxelles – Il Parlamento Europeo fa sul serio e promette lotta senza quartiere alle attività illegali delle piattaforme digitali. Dopo l’invito della gola profonda di Facebook, Frances Haugen, a presentarsi il prossimo 8 novembre in audizione alla commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento Europeo (IMCO), la stessa commissione ha deciso di attendere le sue dichiarazioni sui ‘Facebook Files’ prima di esprimere il voto sulle leggi sui servizi (DSA) e sui mercati (DMA) digitali.

Il rinvio del voto è stato annunciato su Twitter dalla relatrice per il DSA, Christel Schaldemose (S&D): “Abbiamo deciso di rimandare le votazioni per avere la possibilità di prendere in considerazione le sue dichiarazioni”. In altre parole, questo significa che quanto riporterà Haugen agli eurodeputati sulle pratiche del social media di privilegiare i profitti alla lotta contro la disinformazione e la violenza online avrà molto probabilmente un impatto sui testi finali che saranno negoziati con il Consiglio dell’UE. Le modifiche più sostanziali potrebbero riguardare il DSA, incentrato sulla questione della trasparenza e della responsabilità delle piattaforme digitali nella proposta della Commissione Europea e reso ancora più stringente nel progetto di relazione dell’eurodeputata danese.

Al momento gli eurodeputati vogliono fare in modo che nessuno Stato membro diventi un porto sicuro per le piattaforme digitali che non rispetteranno gli obblighi di responsabilità sui contenuti illegali (incitamento all’odio, abusi sessuali, pubblicazione non consensuale di foto private, uso non autorizzato di materiale coperto da diritti d’autore), ma è stato anche proposto di introdurre il divieto di pubblicità mirata, per dare più controllo all’utente sui sistemi di raccomandazione. Qui entra in gioco anche l’altro testo legislativo, il DMA, che potrebbe subire modifiche in senso più restrittivo rispetto al progetto di relazione presentato da Andreas Schwab (PPE): potrebbero essere introdotte garanzie maggiori per i consumatori quando si approcciano ai mercati digitali e regole più severe per le piattaforme nella vendita di beni e servizi.

Secondo la tabella di marcia della commissione IMCO, il voto sarebbe dovuto arrivare proprio l’8 novembre, il giorno dell’audizione della gola profonda di Facebook. Ancora da confermare la nuova data: “Sarà considerata insieme alla presidente [Anna Cavazzini, ndr] e annunciata successivamente”, ha reso noto la relatrice Schaldemose.