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Gli eurodeputati condannano la legge anti-aborto della Polonia:

Gli eurodeputati condannano la legge anti-aborto della Polonia: "Non una donna di più deve morire"

Approvata in plenaria la risoluzione che attacca il divieto di interrompere la gravidanza, anche per gravi malformazioni del feto. Invitati gli altri Paesi membri a garantire alle donne polacche l'accesso gratuito e sicuro in altri sistemi sanitari nazionali

Bruxelles – È arrivato il voto del Parlamento UE a sancire la condanna da parte degli eurodeputati della legge che in Polonia ha introdotto il divieto quasi assoluto di aborto. Con 373 voti favorevoli, 124 contrari e 55 astensioni, è stata approvata la risoluzione presentata durante la sessione plenaria di ottobre. “Non una donna di più deve morire” a causa della legge anti-aborto, denunciano i rappresentanti dei cittadini UE, né in Polonia né nel resto dell’Unione.

Il voto è arrivato a pochi giorni dalla notizia della morte di Izabela Sajbor, una donna di trent’anni incinta di 22 settimane. Il decesso era avvenuto a settembre a Pszczyna, cittadina della Polonia meridionale, ma le ragioni sono state rese note dopo più di un mese. La donna è morta di shock setticemico perché, a causa delle restrizioni imposte all’aborto legale in Polonia, i medici non le hanno praticato un aborto terapeutico, ma hanno aspettato che morisse il feto. Migliaia di cittadine e cittadini polacchi sono scesi in piazza per manifestare contro il governo, mentre il Parlamento UE ha chiesto a Varsavia di revocare il divieto.

La maggioranza degli eurodeputati ha ribadito la “ferma condanna per la sentenza pronunciata dal Tribunale costituzionale illegittimo” del 22 ottobre dello scorso anno, che ha innescato l’iter legislativo promosso dal governo di Mateusz Morawiecki. Il problema è che la legge anti-aborto spinge le donne a pratiche non sicure in Polonia, a doversi recare all’estero per mettere fine alla gravidanza o a portarla a termine contro la loro volontà, “anche in caso di malformazione grave o mortale del feto”. L’esecutivo polacco è stato invitato dagli eurodeputati a garantire “rapidamente e pienamente” l’accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti per tutte le donne. In attesa di una risposta dall’esecutivo polacco, l’Eurocamera ha indicato agli altri Paesi membri la necessità di “cooperare più efficacemente” per facilitare l’accesso transfrontaliero ai servizi abortivi: per esempio, “garantire alle donne polacche l’accesso gratuito e sicuro in altri sistemi sanitari nazionali“.

La questione della legge anti-aborto si inserisce nel contesto del “collasso sistemico dello Stato di diritto in Polonia” e dell’acquisizione del “controllo politico della magistratura”, si legge nella risoluzione. Gli eurodeputati hanno condannato anche il “contesto sempre più ostile e violento per i difensori dei diritti umani e delle donne“, che non garantisce loro il diritto di esprimersi “pubblicamente senza timore di ripercussioni o minacce”. A preoccupare, in particolare, è “l’uso sproporzionato della violenza contro i manifestanti da parte delle forze dell’ordine”.

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