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Caro energia, in arrivo la risposta UE all'aumento dei costi per l'agricoltura

Caro energia, in arrivo la risposta UE all'aumento dei costi per l'agricoltura

Nel piano della Commissione UE contro il caro energia, che sarà presentato mercoledì 2 marzo, ci sarà anche la risposta all’aumento dei costi di produzione del settore agricolo, ha confermato lunedì il commissario europeo all’agricoltura, Janusz Wojciechowski

Bruxelles – Nel piano della Commissione UE contro il caro energia, che sarà presentato mercoledì 2 marzo, ci sarà anche la risposta all’aumento dei costi di produzione del settore agricolo. Lo ha confermato lunedì il commissario europeo all’agricoltura, Janusz Wojciechowski, in conferenza stampa al termine di un Consiglio agricoltura in cui gli Stati membri hanno evidenziato una serie di preoccupazioni per l’impatto sull’agricoltura dell’aumento dei costi dell’energia, in particolare di fertilizzanti e mangimi. L’attuale crisi dei prezzi di gas ed elettricità, dovuta anche alle tensioni con la Russia per l’integrità territoriale dell’Ucraina, ha avuto anche un impatto negativo sui prezzi dei fertilizzanti, dal momento che il gas viene usato in agricoltura soprattutto per la produzione di ammoniaca che è alla base della gran parte di queste sostanze attive. “Nella comunicazione ci sarà una parte dedicata ai concimi in ambito agricolo”, ha anticipato il commissario.

presidenza francese
Julien Denormandie, ministro francese dell’Agricoltura

Al centro dei colloqui tra i ministri europei, durati tutta la giornata di ieri, anche come rafforzare la coerenza delle politiche europee dell’ambiente, dell’agricoltura e commerciale introducendo standard di reciprocità per i prodotti agroalimentari importati, ma senza imporre pericolose barriere commerciali. L’argomento ha fatto registrare “ampio sostegno” da parte degli Stati membri, secondo il ministro francese Julien Denormandie che ha presieduto il Consiglio. La Francia alla guida semestrale dell’UE ha posto al centro della sua agenda la politica commerciale come leva chiave per accelerare la transizione sostenibile, con l’idea di riconsiderare i limiti massimi per i residui fitofarmaceutici anche nei prodotti importati in UE e introducendo clausole specchio nel diritto europeo. I governi hanno voluto sottolineare che l’UE è il primo esportatore al mondo di prodotti agroalimentari e anche se sanno “che c’è bisogno di reciprocità, bisognerà stare attenti a non imporre barriere al commercio” che possano minare la competitività dell’UE, ha riferito il commissario.

“Un commercio aperto è molto importante per l’Unione europea quindi dobbiamo evitare fughe di produzione dove gli standard sono meno stringenti”, ha concordato il commissario, riferendo che nella prossima riunione del Consiglio agricoltura in programma a marzo ci saranno le prime osservazioni da parte della Commissione sull’argomento, con l’idea di mettere sul tavolo di Consiglio e Parlamento una relazione entro il mese di giugno per l’adozione. Sulla reciprocità degli standard, il governo francese non è più sicuro che presenterà delle conclusioni del Consiglio ma il ministro Denormandie ha riferito che è probabile che la presidenza opti per una “lettera a suo nome indirizzata alla Commissione” per raccogliere il consenso degli altri Stati membri. In sostanza, sarebbero conclusioni della presidenza francese e non del Consiglio, dove ancora molto lavoro è da fare. “Sulla reciprocità abbiamo acquisito coerenza” in seno al Consiglio, “ma ora dobbiamo discutere degli strumenti e di come attuare questo consenso”, ha concluso.

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