Bruxelles – Dalla revisione del mercato europeo del carbonio alla tassa sulla CO₂ alle frontiere. Dai nuovi standard di emissioni per auto e furgoni alla creazione di un Fondo per ammortizzare i costi sociali delle transizione verde. Sono in tutto 13 le proposte legislative – di cui otto revisioni di leggi esistenti e cinque nuove proposte – che compongono l’ambizioso pacchetto di proposte ‘Fit for 55’, presentato dalla Commissione Europea il 14 luglio dello scorso anno come il più grande pacchetto sul clima finora varato in Unione Europea. Necessario, secondo Bruxelles, per portare il Continente a tagliare le emissioni di gas serra del 55 per cento (rispetto ai livelli registrati nel 1990) entro il 2030, come tappa intermedia per l’azzeramento delle emissioni entro il 2050 (la neutralità climatica), secondo quanto prescritto dalla Legge europea sul clima.
La plenaria del Parlamento europeo che si è aperta oggi (6 giugno) a Strasburgo, porterà l’Emiciclo a finalizzare la sua posizione su una buona parte delle proposte legislative del pacchetto presentato dalla Commissione Europea neanche un anno fa. Nucleo duro di questa rivoluzione legislativa in materia di clima ed energia sarà la revisione dell’attuale sistema di scambio di quote di emissione dell’UE, il sistema ETS (emission trading system), operativo in UE dal 2005 e che copre il settore energetico, industriale e i voli commerciali dentro la UE. Obbliga poco più di 10mila centrali elettriche e fabbriche ad alta intensità energetica a comprare un permesso per ogni tonnellata di CO₂ emessa, come disincentivo finanziario per far inquinare di meno: meno inquini, meno paghi. Le quote sono acquistabili tramite aste, ma il sistema conserva un numero annuale di permessi che vengono assegnati gratuitamente alle industrie. La revisione porterà a ridurre progressivamente le quote gratuite e avviare un secondo Ets per i trasporti e gli edifici, settori particolarmente difficili da decarbonizzare. La revisione dell’ETS riguarderà inoltre l’aviazione e il CORSIA, ovvero il sistema di compensazione del carbonio per ridurre le emissioni di CO₂ per i voli internazionali.
Alla revisione dell’Ets si accompagnerà, in maniera complementare, l’introduzione di una nuova tassa sul carbonio sulle importazioni (il CBAM, acronimo di carbon border adjustment mechanism), che con un meccanismo speculare applicherà ad alcuni beni importati le stesse regole che sono applicate nel mercato europeo del carbonio. Rispetto alla proposta della Commissione Europea, l’Eurocamera spingerà per un campo di applicazione più esteso e l’avvio anticipato già dal 2025 (l’Esecutivo propone il 2026). Al vaglio degli eurodeputati ci saranno anche i nuovi standard di emissione di per automobili e furgoni, per una mobilità a emissioni zero nel 2035 per le nuove autovetture e per i veicoli commerciali leggeri. E ancora nuovi obiettivi per l’uso del suolo e le foreste per assorbire più carbonio (con un obiettivo di riduzione dell’UE 2030 aumentato al 57 per cento), modifiche agli obiettivi nazionali degli Stati membri per la riduzione delle emissioni e, infine, la creazione di un Fondo sociale per il clima per ammortizzare i costi della transizione.
Una discussione sugli otto fascicoli del pacchetto Fit for 55 è prevista nella giornata di domani (martedì 7 giugno), con risultati del voto mercoledì. Dopo il via libera dell’Eurocamera, potrà iniziare il negoziato dell’Eurocamera con i governi che la Commissione europea, spera di concludere prima della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP27) in programma a Sharm el-Sheikh, in Egitto, a novembre (7-18 novembre 2022). Da quando il pacchetto è stato presentato quasi un anno fa, l’aumento dei prezzi dell’energia e la guerra di aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina iniziata lo scorso 24 febbraio, hanno portato la Commissione a presentare il piano “REPowerEU” per l’indipendenza energetica dell’UE dai combustibili fossili russi al più tardi entro il 2027, che avrà come conseguenza, tra le altre, anche una modifica di alcune proposte avanzate neanche un anno fa. Tra queste, andranno incontro a una modifica i target sull’efficienza e le energie rinnovabili che sono stati rivisti al rialzo ma anche l’anticipo di alcune quote della riserva di stabilità di mercato del sistema Ets, per mobilitare 20 miliardi di euro per finanziare il piano.