Strasburgo, dall’inviata – La siccità che oggi colpisce l’Europa potrebbe essere la più grave nella storia del Continente e l’Unione europea cerca di correre ai ripari. E’ da Strasburgo – dove da lunedì a giovedì (4-7 luglio) si è riunita la sessione plenaria del Parlamento europeo – che il vicepresidente dell’esecutivo comunitario Maros Sefcovic ha lanciato l’allarme in un dibattito dedicato alla siccità e alle sue conseguenze su imprese e agricoltori.
“Copernicus (il sistema satellitare di osservazione della Terra dell’Unione europea) indica che la siccità che sta colpendo l’Europa potrebbe essere la più grave della storia”, ha detto. La carenza di acqua che stanno sperimentando i Paesi e l’Italia in primis è dovuta a un inverno particolarmente secco, con scarse precipitazioni che non hanno consentito di mettere in riserva acqua nel periodo primaverile. A questo si aggiunge l’aumento delle temperature medie globali osservato sia a maggio sia a giugno, quando è stato evidente che il caldo avrebbe messo in difficoltà i raccolti. Secondo il Servizio di Copernicus dedicato ai cambiamenti climatici a giugno la temperatura media globale è stata di circa 0,31ºC superiore alla media 1991-2020, il che lo rende il terzo giugno più caldo mai registrato nel mondo. L’Europa nel suo complesso ha registrato il secondo giugno più caldo della storia, con circa 1,6ºC in più rispetto alla media.
“Con il cambiamento climatico, gli eventi” catastrofici legati al clima “accadranno molto più di frequente che in passato”, ha chiarito Sefcovic, rispondendo alle richieste di diversi eurodeputati italiani di un intervento Ue per far fronte al problema siccità in Italia. “Dobbiamo prepararci e lavorare insieme durante tutta la gestione delle emergenze, dalla preparazione alla fase della risposta” alle crisi. La Commissione – ha poi ricordato – ha costruito negli anni una capacità di risposta efficace alle catastrofi attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Unione. Ad oggi, però, non è sufficiente e occorre accentuare gli sforzi verso l’adattamento al cambiamento climatico e la preparazione alle catastrofi naturali che sono imprescindibili. Risposta all’emergenza è fondamentale, ma serve lavorare di più in termini di preparazione e prevenzione delle crisi. Ha menzionato la più recente tragedia della Marmolada che “è solo l’ultimo esempio di rischi di catastrofe naturale legato alle temperature elevate e al cambiamento climatico”, ha detto, assicurando che il centro europeo di risposta alle emergenze sta “monitorando la situazione ed è pronto a coordinare la risposta europea se richiesto dalle autorità italiane”.
Bruxelles pensa a misure a breve termine per le emergenze, ma guarda anche a una strategia di lungo termine. “La nostra capacità di resilienza ai disastri si deve basare sulla consapevolezza di diversi scenari di catastrofi naturali, compresa la siccità”. Misure specifiche per gli agricoltori sono al vaglio. La Commissione è “in contatto con gli Stati membri sulla possibilità di compensare gli agricoltori” dagli effetti della siccità sulla produzione agricola “attraverso il programma di sviluppo rurale. Possono chiedere di modificare i loro piani nazionali e già molti di loro lo stanno facendo”. A lungo termine, tuttavia, è “fondamentale un intervento per migliorare la gestione delle risorse idriche in agricoltura, del suolo e delle colture”.
Il dibattito è stato calendarizzato in plenaria su iniziativa della delegazione di Forza Italia, che rientra nel Partito popolare europeo (PPE) all’Europarlamento. Una risoluzione sul tema (visto il poco preavviso con cui è stato inserito in agenda il dibattito) si voterà alla prossima plenaria di settembre. “Dobbiamo continuare a insistere affinché l’Europa abbia più coraggio e faccia di più” contro la siccità, “il tema è quello di raccogliere più acqua quando ci sono le piogge così da avere degli invasi che garantiscano le forniture idriche durante la stagione della siccità”, ha detto Antonio Tajani, eurodeputato del Partito popolare europeo (PPE) e coordinatore nazionale di Forza Italia, a margine del dibattito. Tajani ammette “con soddisfazione che la Commissione europea intende impegnarsi sul fronte della siccità non solo con iniziative a breve termine di emergenza ma anche con una strategia”.