Bruxelles – Ora c’è anche il benestare della Commissione Europea al regime italiano di aiuti di Stato per sostenere la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas per l’utilizzo nei settori del trasporto e del riscaldamento. La misura, che “mira a promuovere la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di biometano nuovi o riconvertiti in Italia” – come si legge nella nota pubblicata oggi (lunedì 8 agosto) dall’esecutivo comunitario – è messa a disposizione in parte attraverso Strumento per la ripresa e la resilienza ed è in linea con le norme Antitrust dell’Ue.
In totale saranno mobilitati 4,5 miliardi di euro, divisi tra 1,7 miliardi come sovvenzioni agli investimenti (da versare alla fine della fase di costruzione a tutti i progetti sostenuti) e altri 2,8 miliardi come tariffe di incentivazione durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 15 anni. “L’importo dell’aiuto per progetto coprirà fino al 40 per cento dei costi di investimento ammissibili”, sottolinea il gabinetto von der Leyen, ricordando che la misura prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano durerà fino al 30 giugno 2026 e il sostegno (erogato su base mensile) coprirà la differenza tra le tariffe di incentivazione e l’evoluzione dei prezzi del gas. Aumentare la produzione di biometano sostenibile rientra nella strategia di riduzione delle emissioni di gas serra e di aumento della quota di energie rinnovabili, contribuendo sia agli obiettivi del piano RePowerEu di riduzione della dipendenza dai combustibili fossili russi, sia all’accelerazione della transizione verde. “Darà impulso alla produzione europea di biometano sostenibile da utilizzare nei settori dei trasporti e del riscaldamento”, ma contribuirà anche a “migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas” dell’Unione, ha sottolineato la vicepresidente della Commissione Ue e commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager.
Il parere positivo dell’Antitrust Ue è arrivato in seguito alla valutazione del regime italiano secondo le norme dell’Unione in materia di aiuti di Stato, in particolare degli orientamenti per il clima, la tutela dell’ambiente e l’energia 2022. L’esecutivo comunitario ha messo in evidenza le conseguenze positive della misura dell’Italia – “l’aiuto ha un effetto di incentivazione, in quanto i beneficiari non effettuerebbero gli investimenti nella produzione di biometano sostenibile nella stessa misura senza il sostegno pubblico” – ma ha posto anche l’accento sull’impatto “limitato” sulla concorrenza e sugli scambi all’interno dell’Ue, essendo la misura “proporzionata, necessaria e appropriata” per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde. Secondo le norme Antitrust comunitarie, saranno adottate le “necessarie misure di salvaguardia per limitare gli aiuti al minimo”, tra cui la procedura di gara per l’assegnazione degli aiuti e un meccanismo di recupero in caso di forti aumenti del prezzo del gas, che prevede la “restituzione di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione”.