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L'Unione europea trova l'accordo sul tetto al prezzo del petrolio raffinato russo
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L'Unione europea trova l'accordo sul tetto al prezzo del petrolio raffinato russo

Intesa sul filo di lana tra gli ambasciatori Ue per ‘price cap’ a 100 dollari al barile per i prodotti derivati cosiddetti ‘di alta qualità’ (high value), come diesel e benzina, e 45 dollari al barile per i prodotti di bassa qualità, come gli oli combustibili. Dopo la procedura formale, il tetto sarà in vigore da domenica 5 febbraio insieme all'embargo europeo sugli stessi prodotti raffinati

Bruxelles – Fumata bianca. Dopo ore e giorni di negoziati, gli Stati membri Ue hanno raggiunto nel pomeriggio di oggi (3 febbraio) un accordo per fissare il tetto al prezzo dei prodotti derivati del petrolio russo trasportati via nave verso Stati terzi: a quanto si apprende a Bruxelles, l’accordo è stato raggiunto su un ‘price cap’ a 100 dollari al barile per i prodotti derivati cosiddetti ‘di alta qualità’ (high value), come diesel e benzina, e 45 dollari al barile per i prodotti di bassa qualità, come gli oli combustibili.

L’accordo è stato raggiunto dagli ambasciatori Ue in sede di Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue. Gli Stati membri Ue erano alla ricerca di un accordo sul price cap da stabilire nel quadro della coalizione con i Paesi G7 (Canada, Francia, Italia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) e con l’Australia per fissare un tetto globale al prezzo dei prodotti raffinati del petrolio trasportati via nave verso i Paesi terzi, nell’ottica di impedire alla Russia di continuare a trarre profitto dalla guerra di aggressione in Ucraina e di sostenere la stabilità dei mercati energetici globali. Il limite, nella sostanza, impedisce alle compagnie dei Paesi che hanno raggiunto l’accordo di trasportare i prodotti del petrolio a un prezzo superiore alla soglia di prezzo concordata.

Il divieto era stato stabilito dall’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia ed è previsto che entri in vigore domenica 5 febbraio, insieme all’embargo europeo sugli stessi prodotti raffinati del petrolio russo. L’accordo politico raggiunto questo pomeriggio – spiegano fonti Ue – sarà formalizzato nelle prossime ore mediante una procedura scritta prima dell’entrata in vigore. A quanto si apprende dalle stesse fonti, nella stessa riunione del pomeriggio i governi europei hanno confermato anche di mantenere a 60 dollari al barile il tetto al prezzo del greggio russo entrato in vigore lo scorso 5 dicembre insieme all’embargo europeo sul greggio trasportato via mare verso Stati terzi, concordato nel sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. L’intesa raggiunta tra i governi prevedeva un meccanismo di revisione del funzionamento del price cap ogni due mesi.

“Dobbiamo continuare a privare la Russia dei mezzi per fare la guerra contro l’Ucraina. Il divieto di importazione dell’UE sui prodotti petroliferi russi entra in vigore domenica. Con il G7 stiamo imponendo limiti di prezzo a questi prodotti, tagliando le entrate della Russia e garantendo mercati globali dell’energia stabili”, ha scritto su twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo l’accordo raggiunto in sede di Coreper.

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