Bruxelles – Gli italiani sono di gran lunga i ‘Matusalemme’ dell’Unione europea. L’età media tricolore è di 48 anni, oltre la media (44,4 anni) e più di qualunque altra popolazione degli Stati membri. Eurostat fa un censimento ‘anagrafico’ dei suoi cittadini, e l’esercizio mostra un generale innalzamento dell’età. Se l’Italia guida questa tendenza, l’invecchiamento resta un problema comunque tutto a dodici stelle.
All’1 gennaio 2022 l’età media risulta maggiorata di 0,3 anni in più rispetto al 2021, vale a dire circa tre mesi mezzo. È aumentata di 2,5 anni (in media di 0,25 anni all’anno) rispetto ai 41,9 anni del 2012. Il risultato è che “la metà della popolazione” della popolazione della popolazione dell’Ue ha raggiunto i 44,4 anni. In questo percorso di invecchiamento, l’età media in Portogallo è aumentata maggiormente tra i paesi dell’Ue (+4,7 anni), seguita da Spagna (+4,3), Grecia e Slovacchia (entrambi +4,1) e Italia (+4,0).
Il dato sulla popolazione europea si concentra poi sul numero dei pensionati. Eurostat li identifica con “l’indice di dipendenza degli anziani dell’Ue”, definito come il rapporto tra il numero di anziani (di età pari o superiore a 65 anni) rispetto al numero di persone in età lavorativa (15-64 anni). Anche questo dato risulta in aumento, con l’Italia anche qui al primo posto. Più di un terzo della popolazione nazionale (37,6 per cento) ha almeno 65 anni. Si tratta di 22,1 milioni di persone. E’ vero che in termini assoluti la Germania ne conta di più (poco più di 29 milioni), ma con una popolazione residente superiore a quella italiana di circa 25 milioni di persone.
I numeri ripropongono la questione delle sfide per il sistema economico e produttivo. La cosiddetta “silver economy”, quella che riguarda l’invecchiamento della popolazione, per l’Italia resta centrale.