Bruxelles – Amazon torna al centro delle indagini dell’Antitrust Ue, stavolta per il rischio di creare una concentrazione tra imprese non legittima in un settore in rapida espansione: quello degli aspirapolvere robot. Ad annunciarlo è stata la Commissione Europea, preoccupata per un’operazione da 1,7 miliardi di dollari che permetterebbe al colosso tecnologico con sede a Seattle di acquisire l’azienda iRobot, una delle maggiori produttrici globali di aspirapolvere robot: “La Commissione teme che la transazione proposta consenta ad Amazon di limitare la concorrenza nel mercato degli aspirapolvere robot e di rafforzare la sua posizione di fornitore di un mercato online”.
L’operazione non è ancora andata in porto e l’azienda si dice pronta “a continuare a collaborare” con la Commissione, ma a Bruxelles si sta già studiando il possibile scenario in cui Amazon prenda il controllo degli aspirapolvere robot Roomba, già presenti nelle case di molte famiglie europee. Questo perché l’azienda di Seattle attualmente consente ai rivenditori di pubblicizzare e vendere questi prodotti sul proprio mercato online, compresa l’azienda iRobot, ma non è chiaro cosa succederà nel momento in cui il proprietario del mercato online otterrà ricavi diretti dalla vendita di aspirapolvere robot Roomba, passati sotto il suo controllo. Come si legge nella nota dell’Antitrust Ue, le preoccupazioni emerse dalle indagini preliminari si concentrano principalmente sul fatto che la transazione potrebbe consentire ad Amazon di limitare la concorrenza nel mercato della produzione e della fornitura di aspirapolvere robot, ma anche di rafforzare la propria posizione nel mercato dei servizi online per i venditori terzi, marginalizzando l’offerta di questi ultimi.
Nonostante entrambe le aziende siano di proprietà statunitense, la Commissione ha rilevato che “il mercato online di Amazon è un canale particolarmente importante per la vendita di aspirapolvere robot in diversi Stati membri dell’Ue” e questo legittima l’intervento dell’Antitrust con un’indagine approfondita sugli effetti della transazione proposta. Bruxelles e le autorità nazionali garanti della concorrenza avranno tempo fino al 15 novembre per determinare se le preoccupazioni iniziali in materia di concorrenza sono confermate. Il primo capo d’imputazione da analizzare riguarda la possibilità che l’azienda di Jeff Bezos possa avere “la capacità e l’incentivo di precludere l’accesso ai rivali di iRobot”, impedendo loro di vendere i propri prodotti sul mercato online di proprietà della stessa azienda di Seattle o di ridurre l’accesso “attraverso diverse strategie”. Tra queste, per esempio, favorire la comparsa di Roomba sia negli annunci pubblicitari sia nei risultati non a pagamento, impedire alla concorrenza di procurarsi determinati servizi pubblicitari o di aumentare i costi per pubblicizzare e vendere i propri robot aspirapolvere: “Tali strategie di preclusione potrebbero limitare la concorrenza”, determinando “prezzi più elevati, qualità inferiore e minore innovazione per i consumatori”.
Sempre sul piano dell’abuso di posizione dominante rientra anche l’accesso alle interfacce di programmazione delle applicazioni all’assistente vocale Alexa (di proprietà Amazon), che potrebbe essere precluso per i concorrenti dei prodotti di iRobot: “L’interoperabilità con il software Alexa e l’accesso alla certificazione Works with Alexa sembrano essere punti di forza importanti per la concorrenza dei produttori e fornitori di aspirapolvere robot”, rileva la Commissione. Infine viene messa in evidenza dall’Antitrust Ue anche una questione sensibile per la politica di protezione dei dati dei cittadini europei: grazie all’acquisizione dell’azienda con sede a Bedford (Massachusetts) “Amazon otterrebbe l’accesso ai dati degli utenti di iRobot”, sia le informazioni fornite dagli utenti stessi sia quelle raccolte dagli aspirapolvere robot Roomba. Dati che – a prescindere dal tema della privacy – “possono fornire un importante vantaggio nel mercato dei servizi online”, nel senso di una migliore classificazione degli interessi e degli annunci pubblicitari: “L’operazione potrebbe aumentare le barriere all’ingresso e all’espansione per i concorrenti di Amazon, a scapito dei consumatori”, mette in guardia l’esecutivo comunitario lanciando l’indagine approfondita.
La risposta dell’azienda statunitense è affidata un portavoce, il quale assicura che “continuiamo a lavorare con la Commissione europea e siamo concentrati nel rispondere alle sue domande e a qualsiasi preoccupazione identificata in questa fase”. Il portavoce argomenta poi che “iRobot, che deve affrontare un’intensa concorrenza da parte di altri fornitori di aspirapolvere, offre prodotti pratici e creativi. Riteniamo – conclude – che Amazon possa offrire a un’azienda come iRobot le risorse per accelerare l’innovazione e investire in funzioni essenziali, abbassando al contempo i prezzi per i consumatori.”