Bruxelles – I deputati del Parlamento europeo hanno fatto le pulizie dei propri scranni in aula e negli uffici dell’Eurocamera, pronti a lasciare il posto – salvo riconferme – alle nuove delegazioni nazionali che saranno premiate nella tornata elettorale iniziata oggi (6 giugno) nei Paesi Bassi e che si concluderà la sera del 9 giugno in Italia. Ma ai nuovi arrivati lasciano un’eredità robusta: 119 progetti di proposte legislative sospese, su cui gli organi direttivi del Parlamento che si insedierà dovranno decidere se e come continuare il lavoro.
Prima dell’interruzione dei lavori lo scorso 25 aprile, l’Eurocamera uscente è riuscita a mettere il timbro su 56 dei 119 dossier sospesi. Che significa che sono già stati adottati dal Parlamento in prima lettura o che hanno ricevuto il mandato dalla plenaria per avviare i negoziati con gli Stati membri. Ad esempio la direttiva sui rifiuti alimentari e tessili e il regolamento sulle nuove tecniche genomiche, la riforma del Cielo unico europeo e la revisione del codice doganale dell’Ue, le direttive sugli inquinanti idrici e sul monitoraggio del suolo, il pacchetto sulla revisione dei servizi di pagamento. Per tutti questi, l’Eurocamera ha ‘assicurato’ la propria posizione: da lì dovrà per forza partire l’Aula, anche se costituita da diverse maggioranze e sensibilità, nei negoziati interistituzionali.
Nel passaggio dalla nona alla decima legislatura europea, sono rimasti però anche 11 dossier già stati votati nella commissione parlamentare competente, ma ancora in attesa della conferma in plenaria. Altri 4 fascicoli sono fermi allo stadio di bozza di relazione in commissione, mentre 48 sono ancora in fase preparatoria. Tra questi un nuovo giro di vite contro la corruzione, il regolamento sull’euro digitale, le direttive sulle responsabilità civili dell’intelligenza artificiale e quella per combattere gli abusi e lo sfruttamento sessuale dei minori, il cosiddetto pacchetto “anti-trafficanti” (le norme per prevenire il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare in Ue).
Una volta insediato il nuovo Parlamento, la Conferenza dei presidenti (l’organo che riunisce il/la presidente dell’Eurocamera e i capigruppo) deciderà, sulla base dei contributi delle commissioni parlamentari, se continuare a lavorare sui dossier in sospeso. I servizi dell’Eurocamera indicano la sessione plenaria di ottobre 2024 come la data papabile per l’annuncio formale dei file da portare avanti. In linea di massima, la Conferenza dei presidenti decide di riprendere tutti i lavori legislativi incompiuti, salvo dossier diventati obsoleti e per i quali si prevede una nuova proposta da parte della Commissione o una nuova consultazione da parte del Consiglio.