Bruxelles – “Il processo di disinflazione è sulla buona strada”, ma solo all’apparenza questa è una buona notizia. Perché, spiega il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis De Guindos, per un nodo che si scioglie di nuovi se ne formano. “L’equilibrio dei rischi macroeconomici si è spostato dalle preoccupazioni per l’elevata inflazione alle preoccupazioni per la bassa crescita“, avverte da Madrid, in occasione della 15a edizione dello Spain Investors Day.
“Le prospettive – spiega De Guindos – sono offuscate da un’incertezza ancora maggiore, causata da potenziali attriti commerciali globali, frammentazione macroeconomica, tensioni geopolitiche e preoccupazioni sulla politica di bilancio nell’area dell’euro”. Il vicepresidente della Bce condivide col pubblico i dati a disposizione dell’Eurotower, tutt’altro che incoraggianti. “Le ultime informazioni suggeriscono che l’economia sta perdendo slancio“, riconosce.
Nello specifico al momento risulta che la produzione manifatturiera è ancora in contrazione e la crescita nei servizi sta rallentando, per via di prezzi dell’energia ancora elevati. A tal proposito non va dimenticato come la Bce inizia a guardare con rinnovata preoccupazione l’andamento del costo del gas. Ancora, le aziende stanno frenando gli investimenti e le esportazioni rimangono deboli, con alcune industrie europee che lottano per rimanere competitive. Questo il quadro di un andamento economico-produttivo che continua a non sorridere.
Le tensioni commerciali con la Cina, quelle possibili con gli Stati Uniti, il conflitto russo-ucraino, l’instabilità del Medio Oriente, e poi ancora le leggi di bilancio di Austria, Belgio e Spagna ancora da presentare a Bruxelles, rendendo più complicato il coordinamento delle politiche di spesa: questi i fattori al ribasso, spiega De Guindos. Che avverte: “Questo contesto di altissima incertezza potrebbe intaccare la fiducia e frenare la ripresa dei consumi e degli investimenti“.