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    Home » Cronaca » Clima, il 2024 anno estremo per l’Europa tra inondazioni e caldo record

    Clima, il 2024 anno estremo per l’Europa tra inondazioni e caldo record

    Lo scorso anno è stato il più caldo mai registrato nel continente, con 400 mila persone colpite da fenomeni anomali. Il rapporto di Copernicus invita ad agire per l’adattamento e la mitigazione

    Marco La Rocca di Marco La Rocca
    15 Aprile 2025
    in Cronaca
    Residents try to clean their houses as the street is covered in mud on October 31, 2024 after flash floods affected the town of Alfafar, in the region of Valencia, eastern Spain. Rescuers raced on October 31, 2024 to find survivors and victims of once-in-a-generation floods in Spain that killed at least 95 people and left towns submerged in a muddy deluge with overturned cars scattered in the streets. About 1,000 troops joined police and firefighters in the grim search for bodies in the Valencia region as Spain started three days of mourning. Up to a year's rain fell in a few hours on the eastern city of Valencia and surrounding region on October 29 sending torrents of water and mud through towns and cities. (Photo by JOSE JORDAN / AFP)

    Residents try to clean their houses as the street is covered in mud on October 31, 2024 after flash floods affected the town of Alfafar, in the region of Valencia, eastern Spain. Rescuers raced on October 31, 2024 to find survivors and victims of once-in-a-generation floods in Spain that killed at least 95 people and left towns submerged in a muddy deluge with overturned cars scattered in the streets. About 1,000 troops joined police and firefighters in the grim search for bodies in the Valencia region as Spain started three days of mourning. Up to a year's rain fell in a few hours on the eastern city of Valencia and surrounding region on October 29 sending torrents of water and mud through towns and cities. (Photo by JOSE JORDAN / AFP)

    Bruxelles – L’Europa è un continente sempre più bollente, come non mai. Da quando ci sono rilevazioni satellitari, il 2024 si registra come l’anno più caldo mai registrato. Segno che nonostante gli sforzi di mitigazione, prevenzione, e gli obiettivi di sostenibilità il cambiamento climatico continua a costituire una minaccia seria per l’Ue. A delineare il quadro, non certo invidiabile, il rapporto sullo stato di salute climatica dell’Ue “The European state of the climate 2024″, pubblicato oggi (15 aprile) dal servizio europeo di osservazione satellitare Copernicus insieme all’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo).

    Le aree colpite da caldo anomalo nel 2024 (Fonte: Copernicus)

    Il risultato principale è il record toccato dalle colonnine di mercurio: in Europa il 2024 è stato l’anno più caldo da quanto le temperature vengono monitorate in modo sistematico . Un anno fuori dalla norma anche per i fenomeni meteorologici che lo hanno caratterizzato, come le violente tempeste ed inondazioni che si sono abbattute sulle aree abitate da 413 mila persone, provocando almeno 335 decessi, o come il visibile contrasto tra la parte orientale del Continente, alle prese con caldo e siccità, e quella occidentale, il cui clima è stato mite e piovoso.

    Il rapporto sottolinea come sia ormai ‘ordinaria amministrazione’ il verificarsi delle inondazioni, rese più frequenti dalle temperature elevate e rivelatesi catastrofiche come nel caso della tempesta Boris, che nel mese di settembre si è abbattuta sull’Europa centrale, colpendo anche la Romagna. Appena un mese dopo è stato il turno delle inondazioni a Valencia. Due eventi meteorologici estremi che insieme hanno causato oltre 250 morti.

    Nel corso dell’anno, il 30 per cento della rete fluviale europea ha superato la soglia di piena “elevata” e il 12 per cento la soglia “grave”. Inoltre, i dati del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici annoverano l’Europa tra le aree del mondo che in futuro saranno più esposte al rischio di alluvioni.

    I dati sulle inondazioni del 2024 (Fonte: Copernicus)

    “Il rapporto sottolinea che l’Europa è il continente che si riscalda più in fretta e sta vivendo i seri impatti del meteo estremo e dei cambiamenti climatici”, avverte la segretaria generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, Celeste Saulo. “Ogni frazione di grado in più di aumento della temperatura conta, perché accentua i rischi per le nostre vite, per le economie e per il pianeta”. In questo contesto “l’adattamento è un dovere”, e in tal senso, ricorda, il Wmo e i suoi partner “stanno intensificando gli sforzi per rafforzare i sistemi di allerta preventiva e i servizi climatici che aiutino i decisori politici, e la società nel suo insieme, a sviluppare una maggiore resilienza”. C’è però ancora del lavoro da fare, riconoce Saluto: “Stiamo facendo progressi ma dobbiamo andare oltre e più in fretta. E dobbiamo procedere insieme”.

    Il commissario per la Difesa e lo spazio, Andrius Kubilius, parla di “risultati allarmanti”, compiacendosi però del servizio di osservazione satellitare Copernicus. “Offre un contributo di cruciale importanza per la capacità di resistenza e preparazione dell’Ue” di fronte alle sfide climatiche, dice commentando il rapporto. “Ciò è vero sia per ciò che riguarda gli sforzi dell’Ue nella mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici sia per la nuova economia che ne può derivare”.

    Nonostante sperimenti un aumento delle temperature più elevato rispetto alla media globale, l’Ue è la grande economia mondiale che taglia le emissioni clima-alteranti più rapidamente. In questo senso, Bruxelles pianifica di raggiungere un livello di emissioni zero entro il 2050, e potrebbe annunciare quest’anno l’obiettivo della riduzione netta del 90 per cento di queste entro il 2040. Ci si augura che gli effetti delle politiche da mettere in atto siano più repentini dell’aggravarsi della crisi climatica stessa.

    Tags: alluvioniambienteAndrius Kubiliuscaldocambiamento climaticoclimaCopernicuseuropainondazioniriscaldamento globalespazioue

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