Bruxelles – Rendere la protezione dei dati personali un principio operativo concreto, e non solo dichiarato, all’interno del policy-making europeo. Il Garante europeo della protezione dei dati (Gedp) ha pubblicato una nuova guida rivolta ai co-legislatori dell’Ue – Commissione, Parlamento e Consiglio – con l’obiettivo di rafforzare la qualità normativa in materia di privacy. Il documento fornisce indicazioni su come progettare atti legislativi che comportano trattamenti di dati personali, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali garantiti dall’ordinamento europeo.
Nel testo, il Garante insiste sulla necessità che le misure legislative siano formulate in modo chiaro, preciso e prevedibile, elementi fondamentali per garantire una tutela effettiva dei dati contro abusi e usi impropri. In un comunicato stampa di questa mattina (13 maggio), Wojciech Wiewiórowski, Garante europeo, ha sottolineato il valore della guida come strumento operativo per le istituzioni europee: “La protezione dei dati è una parte centrale del processo politico dell’Unione, ma richiede linee guida chiare e concrete. Abbiamo identificato diverse buone pratiche che le istituzioni europee dovrebbero tenere in conto per raggiungere gli obiettivi del legislatore e, allo stesso tempo, mantenere standard elevati di protezione per i dati personali dei propri cittadini”.
Il cuore della guida risiede nella richiesta di maggiore rigore e trasparenza nel delineare finalità e limiti del trattamento dei dati personali: chi raccoglie i dati, per quali scopi, su quali basi giuridiche, per quanto tempo, e con quali garanzie per gli interessati. Non si tratta solo di indicazioni di principio, ma di criteri vincolanti per assicurare che ogni atto normativo sia compatibile con la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Il Gepd invita inoltre i legislatori a giustificare in modo documentato la necessità e la proporzionalità di ogni trattamento previsto, anche quando si tratta di limitare alcuni diritti individuali: nessuna eccezione può essere accettata senza una chiara motivazione che dimostri il rispetto dei principi fondamentali.
La pubblicazione della guida si inserisce nell’ambito delle iniziative per il ventesimo anniversario dell’autorità europea e mira a consolidare il ruolo del Gepd come attore attivo nei processi legislativi dell’Unione, non solo in fase di controllo, ma come interlocutore tecnico e istituzionale. “Continueremo a fornire raccomandazioni puntuali ogni volta che l’attività legislativa europea implicherà il trattamento di dati personali”, ha ribadito Wiewiórowski.
In un momento in cui l’Europa è chiamata a regolamentare settori sempre più complessi – dall’intelligenza artificiale alla sicurezza, dalla sanità digitale ai flussi transfrontalieri di dati – il richiamo del GEPD alla coerenza normativa e alla centralità della persona rappresenta un messaggio politico preciso. Non basta legiferare con buone intenzioni: occorre farlo con metodo, competenza giuridica e rispetto per la dignità digitale dei cittadini europei.